paralisi sonno
Foto di Jen Bonner su Unsplash

Ti svegli di colpo nel cuore della notte, cosciente ma completamente immobile. Cerchi di muovere un braccio, di gridare, ma niente funziona. Intorno a te, una sensazione opprimente, a volte accompagnata da visioni inquietanti o presenze minacciose. È la paralisi del sonno, un fenomeno tanto spaventoso quanto reale, che colpisce milioni di persone nel mondo.

La paralisi del sonno si verifica durante la fase REM (Rapid Eye Movement), quando il cervello è attivo ma il corpo è fisiologicamente paralizzato per impedire di mettere in atto i sogni. In alcuni casi, questo meccanismo può “scollegarsi” male, e la persona si sveglia mentalmente prima che il corpo riacquisti il controllo motorio. Il risultato è un risveglio cosciente intrappolato in un corpo che non risponde.

Paralisi del sonno: il disturbo notturno che spaventa milioni di persone

Nonostante l’intensità dell’esperienza, la paralisi del sonno non è pericolosa né dannosa per il fisico. Tuttavia, l’impatto psicologico può essere profondo, soprattutto perché spesso si accompagna a sensazioni di soffocamento, angoscia o allucinazioni visive e uditive. Alcuni riportano di vedere figure oscure accanto al letto o di sentire presenze ostili, dando origine a leggende e credenze in molte culture.

Gli esperti sottolineano che la paralisi del sonno è più comune di quanto si pensi. Si stima che almeno il 20-30% della popolazione mondiale l’abbia sperimentata almeno una volta nella vita. È più frequente nei giovani adulti e in periodi di stress, privazione di sonno o irregolarità nel ritmo circadiano. Anche disturbi come la narcolessia possono aumentare il rischio.

Dal punto di vista scientifico, la paralisi del sonno è classificata come una parasomnia, cioè un disturbo del sonno che coinvolge comportamenti anomali durante il riposo. Non è considerata una malattia grave, ma può diventare un problema se gli episodi si ripetono spesso o compromettono la qualità del sonno.

Fondamentale adottare una buona igiene del sonno

Per prevenire la paralisi del sonno, è fondamentale adottare una buona igiene del sonno: andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, evitare stimolanti come caffeina e dispositivi elettronici prima di coricarsi, e ridurre lo stress. Dormire supini (a pancia in su) sembra aumentare la probabilità di episodi, quindi cambiare posizione può aiutare.

In caso di episodi frequenti o particolarmente angoscianti, è consigliabile rivolgersi a un medico del sonno o a uno specialista in neurologia. Esistono terapie comportamentali e, in alcuni casi, farmaci che possono aiutare a ridurre gli episodi, specialmente se legati ad ansia o disturbi del sonno sottostanti.

Conoscere il fenomeno e capirne le cause è già un primo passo per affrontarlo con maggiore serenità. Sapere che non si è soli, che non si tratta di qualcosa di paranormale o inspiegabile, può trasformare il terrore notturno in consapevolezza – e, col tempo, anche in sollievo.

Foto di Jen Bonner su Unsplash