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Un dolce ogni tanto può non essere così dannoso, anzi, potrebbe addirittura ridurre il rischio di malattie cardiache. Al contrario, il consumo frequente di bevande zuccherate mostra un impatto negativo e significativo sulla salute cardiovascolare. Questa è la conclusione sorprendente di una ricerca condotta dall’Università di Lund, pubblicata su Frontiers in Public Health.
Zucchero: non tutte le fonti hanno lo stesso impatto
I ricercatori hanno studiato il rapporto tra zuccheri aggiunti e rischio di malattie cardiovascolari analizzando dati provenienti da oltre 69.000 partecipanti. Il consumo di diverse fonti di zucchero è stato monitorato per poi confrontarlo con l’incidenza di sette malattie cardiache, inclusi ictus ischemico, fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca.
I risultati principali:
- Le bevande zuccherate mostrano un impatto estremamente negativo sulla salute cardiovascolare, causando un aumento significativo del rischio di:
- Ictus ischemico
- Insufficienza cardiaca
- Aneurisma dell’aorta addominale
- Fibrillazione atriale
Secondo la dottoranda Suzanne Janzi, coautrice dello studio:
“Gli zuccheri liquidi forniscono meno sazietà rispetto alle forme solide, portando facilmente a un consumo eccessivo senza che ce ne rendiamo conto.” - Dolci solidi, come cioccolato e pasticcini, sembrano paradossalmente meno dannosi. Il consumo occasionale in contesti sociali ha addirittura evidenziato un risultato leggermente positivo rispetto all’assenza totale di zucchero.
Dolci e contesti culturali: un consumo occasionale può non essere dannoso
Lo studio suggerisce che il contesto in cui consumiamo lo zucchero sia un fattore chiave. Mentre le bevande dolci vengono spesso bevute con regolarità, i dolci solidi tendono ad essere consumati occasionalmente e in occasioni sociali. Questo comportamento potrebbe riflettere:
- Un consumo più consapevole e limitato nel tempo.
- L’assenza di diete estremamente restrittive, le quali possono derivare da problemi di salute preesistenti.
Punti di attenzione e futuri sviluppi
I ricercatori sottolineano che ulteriori studi sono necessari per comprendere come tipi diversi di zucchero inneschino risposte metaboliche differenti. Inoltre, questa ricerca si basa su una popolazione svedese, con abitudini culturali e alimentari specifiche:
“I risultati potrebbero non essere direttamente applicabili ad altre popolazioni con stili di vita e tradizioni alimentari differenti” ha sottolineato Janzi.
Cosa significa per la salute pubblica?
Questa ricerca mette in discussione le linee guida generali sulla riduzione totale dello zucchero, suggerendo invece un approccio più mirato e culturalmente consapevole:
- Ridurre il consumo di bevande zuccherate, riconosciute come altamente dannose per il cuore.
- Consumo occasionale di dolci solidi come parte di uno stile di vita equilibrato e sociale.
In sintesi, mentre lo zucchero in bevande dolci sembra agire negativamente sul cuore, un dolce occasionale non è necessariamente un nemico, purché consumato con moderazione e in un contesto salutare.