
L’overthinking, o il pensare troppo, è una trappola mentale in cui molti di noi cadono. Si tratta di un ciclo vizioso di pensieri ripetitivi e negativi che possono portare a stress, ansia e un senso generale di essere sopraffatti. Pensare continuamente, intensamente e senza sosta, senza mai arrivare a una conclusione, non è una cosa buona. Alcuni di coloro che soffrono di overthinking dicono di non soffrirne affatto, nel senso che credono che sia positivo pensare tanto, quasi un sintomo di intelligenza insomma.
Purtroppo non è così: pensare troppo porta alla ruminazione, un’acerrima nemica della serenità, altamente dannosa per il benessere psico-fisico dell’uomo. Un pensiero diventa mille pensieri che si susseguono come impazziti, ci provocano tanta confusione, mal di testa, stress e ansia. Tuttavia, ci sono diverse strategie psicologiche che possono aiutarci a spezzare questo ciclo e a gestire meglio i nostri pensieri.
Overthinking, come gestire questa condizione con 3 trucchi psicologici
Uno dei modi più efficaci per combattere l’overthinking è praticare la mindfulness. La mindfulness è la capacità di essere presenti nel momento attuale, senza giudizio. Quando pratichiamo la mindfulness, impariamo a osservare i nostri pensieri senza identificarci con essi. Questo ci permette di vedere i nostri pensieri per quello che sono: semplici eventi mentali che non devono necessariamente influenzare il nostro stato d’animo o le nostre azioni. Per iniziare, proviamo a dedicare qualche minuto ogni giorno alla meditazione mindfulness. Sediamoci in un posto tranquillo, chiudiamo gli occhi e concentriamoci sul respiro. Quando notiamo che la mente inizia a vagare, semplicemente riconosciamolo e riportiamo gentilmente la nostra attenzione al respiro. Con il tempo, questa pratica ci aiuterà a sviluppare una maggiore consapevolezza dei nostri pensieri e a ridurre l’impatto dell’overthinking.
Un altro trucco efficace è quello di impostare dei limiti di tempo per pensare ai problemi. Questo può sembrare controintuitivo, ma dare a noi stessi un tempo limitato per preoccuparsi può effettivamente aiutarci a sentirci più in controllo. Ad esempio, possiamo dedicare 15 minuti al giorno al “tempo per preoccuparsi”. Durante questo periodo, permettiamo a noi stessi di pensare a tutte le cose che ci preoccupano. Quando il tempo è scaduto, facciamo un respiro profondo e passiamo a un’altra attività. Questa tecnica aiuta a contenere i nostri pensieri negativi e a evitare che invadano l’intera giornata. Inoltre, sapendo che avremmo un momento specifico per affrontare le nostre preoccupazioni, potremmo trovarci a pensare meno a esse durante il resto del giorno.
L’overthinking spesso nasce da un focus eccessivo sui pensieri negativi. Una tecnica utile per contrastare questo è sostituire attivamente i pensieri negativi con pensieri positivi. Quando ci accorgiamo di essere intrappolati in un ciclo di pensieri negativi, fermiamoci e cerchiamo di trovare un aspetto positivo o una soluzione pratica alla situazione che ci preoccupa. Ad esempio, se ci preoccupiamo costantemente di fallire in un progetto, fermiamoci e cerchiamo di focalizzarci sui successi passati e sulle nostre competenze. Ricordiamoci che abbiamo affrontato sfide simili prima e che abbiamo le capacità per superare anche questa. Questo cambiamento di prospettiva può aiutarci a ridurre l’ansia e a vedere le situazioni da un’angolazione più equilibrata.
Smettere di “pensare troppo” richiede pratica e pazienza, ma con l’implementazione di queste tecniche possiamo iniziare a ridurre l’overthinking e migliorare la nostra salute mentale. La mindfulness ci aiuta a essere più presenti e meno reattivi ai pensieri negativi. Impostare dei limiti di tempo per pensare alle preoccupazioni ci dà un senso di controllo, e sostituire i pensieri negativi con pensieri positivi ci permette di mantenere una prospettiva più equilibrata. Con il tempo e la dedizione, possiamo sviluppare una mente più calma e concentrata, libera dal peso dell’overthinking.