parkinson-alimentazione-effetto-caffè
Foto di Jakub Dziubak su Unsplash

Il Parkinson è un patologia complessa legata a una lunga serie di variabili, con altre ancora non conosciute e in generale una correlazione che si può anche definire caotica. Tra gli effetti che sicuramente possono influenzare c’è l’alimentazione e di fatto alcuni studi si concentrano su quest’ultima. Per esempio, uno studio recente ha evidenziato un certo peso dietro al caffè. Nello specifico si parla di una minore possibilità di sviluppare il morbo se se ne consuma un certo quantitativo.

Lo studio in questione ha preso in esame i dati di oltre 180.000 individui per un arco temporale di cerca 13 anni. Eliminando tutte le variabili del caso hanno visto che il consumo di caffè era più associato alle persone che poi non hanno sviluppato il morbo di Parkinson rispetto al contrario.

 

L’effetto del caffè sul morbo di Parkinson

I risultati sono ovviamente fragili, ma è stato visto che a seconda del consumo la possibilità minore di sviluppare il morbo di Parkinson oscillava tra il 5 e il 63%. Uno dei motivi dietro questo effetto positivo del caffè sembrerebbe esserci il fatto che faciliterebbe l’arrivo della dopamina al cervello.

Le parole dei ricercatori dietro lo studio: “Questo studio ha dimostrato un’associazione inversa tra il consumo di caffè contenente caffeina e il rischio di malattia di Parkinson in una delle più grandi coorti longitudinali a livello mondiale con oltre 20 anni di follow-up. Il caffè è la bevanda psicoattiva più consumata al mondo. Svelare l’azione biologica della caffeina sulla malattia di Parkinson non solo comporta importanti implicazioni per la salute pubblica, ma migliora anche la nostra comprensione dell’eziologia della malattia e promuove potenziali strategie di prevenzione”.