L’inquinamento atmosferico è un problema per le api e con un recente studi alcuni ricercatori sono riusciti a capire perché. Nello specifico un elemento, l’ozono, porta a modificare le particelle legate all’odore floreale e anche il profumo. Questo porta gli insetti a non riuscire a seguire con successo le tracce aromatiche per arrivare proprio ai fiori. Anche solo a pochi metri di distanza, il 90% degli odori non sono più rintracciabili.
Come si forma questo tipo di azoto noto come troposferico? È sostanzialmente il diretto prodotto dell’ossido di azoto prodotto dai veicoli in circolazione, ma anche dai processi industriali che va a interagire con molecole organici presenti nell’aria. Tutto questo porta le api a non spostarsi efficacemente alla ricerca dei fiori e quindi riduce la proliferazione dei suddetti.
Perché l’inquinamento disturba le api
Le parole del professore Christian Pfrang dell’Università di Birmingham: “Sappiamo che l’inquinamento atmosferico ha un effetto dannoso sulla salute umana, sulla biodiversità e sul clima, ma ora possiamo vedere come impedisce alle api e ad altri insetti impollinatori di svolgere il loro lavoro chiave. Ciò dovrebbe fungere da campanello d’allarme per agire contro l’inquinamento atmosferico e contribuire a salvaguardare la produzione alimentare e la biodiversità per il futuro”.
Per arrivare a questa scoperta hanno addestrato delle api a seguire determinati odori. A causa dell’inquinamento atmosferico soltanto il 52% degli esemplari riusciva a distinguere l’odore a 6 metri di distanza e il 18% a 12 metri. Si parla del centro del fiore mentre ai margini, a 12 metri soltanto il 10% delle api riusciva di fatto a distinguere la traccia.