La nutrizione è un argomento di grande interesse per tutti, ed è sempre presente nelle nostre discussioni quotidiane. Ognuno di noi ha tradizioni alimentari, abitudini legate ai gusti e alle necessità personali. Spesso ci troviamo ad adattare la nostra dieta seguendo prescrizioni professionali o suggerimenti provenienti da varie fonti. Inoltre, abbiamo spesso convinzioni che consideriamo vere, anche se non sappiamo se siano basate su saggezze tramandate nel tempo, evidenze scientifiche o semplicemente credenze popolari.
Nel libro “Assurdità alimentari. Dalle fake news alla scienza della nutrizione“, di Marco Capocasa e Davide Venier, due appassionati e studiosi di nutrizione, viene proposta una revisione lucida e critica delle verità supportate da documentazione e, allo stesso tempo, dei “miti” diffusi che non hanno fondamento scientifico. Il libro offre un rigore nella trattazione e una ricchezza di informazioni, presentate in modo scorrevole e accattivante. Indipendentemente dal livello di competenza del lettore, sia che sia un esperto, un principiante o semplicemente interessato all’argomento, il libro arricchirà la conoscenza di tutti, fornendo nuove nozioni, consigli utili o curiosità sconosciute.
La struttura del libro, divisa in sezioni con la possibilità di approfondire gli argomenti nella parte finale, insieme all’aggiunta di un glossario utile, rende la lettura piacevole e accessibile sia per i lettori meno esperti che desiderano una panoramica rapida, sia per quelli più concentrati e desiderosi di un’analisi approfondita. Personalmente, desidero sottolineare che ho avuto il piacere di essere relatore della tesi di laurea di Davide Venier alcuni anni fa, e da allora ho potuto apprezzare le sue notevoli qualità come studioso appassionato, che ama il proprio lavoro e comprende l’importanza di diffondere l’educazione alimentare in ogni ambito e a ogni età, soprattutto tra i giovani.
Partiamo dalle basi, cioè dal significato del termine “nutrizione”
La transizione neolitica è considerata una tappa fondamentale nella storia dell’umanità, in quanto segna un cambiamento significativo nelle modalità di approvvigionamento del cibo. Precedentemente a questa fase, gli esseri umani erano cacciatori-raccoglitori, dipendenti principalmente dalla caccia di animali e dalla raccolta di frutti, radici e altri prodotti naturali. Con la transizione neolitica, che si verificò circa 10.000-12.000 anni fa, le persone iniziarono a praticare l’agricoltura e l’allevamento degli animali.
L’avvento dell’agricoltura e dell’allevamento comportò una serie di cambiamenti significativi nella vita umana. Le persone cominciarono a coltivare piante e ad addomesticare animali per scopi alimentari, consentendo loro di stabilirsi in insediamenti permanenti. Questo nuovo stile di vita portò a un aumento della disponibilità di cibo e alla possibilità di accumulare scorte, favorendo la crescita demografica e l’insorgere di comunità più complesse.
La transizione neolitica rappresentò anche una svolta nella produzione di strumenti e tecnologie legate all’agricoltura, come la lavorazione della terra, l’uso di aratri e la conservazione dei raccolti. Ciò contribuì a un ulteriore sviluppo delle società umane e all’espansione delle conoscenze legate alla coltivazione delle piante e all’allevamento degli animali.
Questa fase di transizione segnò un passaggio cruciale verso la civilizzazione e ha avuto un impatto duraturo sulla nostra storia evolutiva. L’agricoltura ha fornito una base stabile per la produzione di cibo in quantità maggiore rispetto alla caccia e alla raccolta, consentendo alle popolazioni umane di crescere numericamente e di sviluppare culture e civiltà complesse.