
Nelle ultime settimane si è tornato a parlare dei potenziali benefici del vino rosso sulla salute cardiovascolare. Questo grazie a un recente studio che ha indicato un effetto benefico di questa bevanda sul microbioma intestinale. Lo studio ha coinvolto 42 uomini di età media 60 anni con malattia coronarica documentata. Il processo comprendeva due interventi di 3 settimane. In uno, i partecipanti hanno consumato 250 ml di vino rosso al giorno; il campione di vino rosso aveva una gradazione alcolica di 12,75.
Il secondo intervento riguardava l’astinenza dall’alcol. Ogni intervento è stato preceduto da un periodo di washout di 2 settimane. Poiché alcuni cibi e bevande potrebbero interferire con i risultati, ai partecipanti è stato chiesto di non consumare bevande alcoliche, cibi fermentati, prebiotici sintetici, fibre, latticini, polifenoli alimentari e probiotici.
Vino rosso, potenziali benefici sulla salute cardiovascolare
Ad ogni intervento, il microbiota intestinale è stato analizzato tramite sequenziamento ad alto rendimento dell’rRNA 16S. Questo metodo consente di identificare le specie batteriche. Uno dei metaboliti di interesse era il TMAO, prodotto dalla trimetilammina rilasciata quando i batteri intestinali elaborano alimenti ricchi di proteine. È stato identificato che il TMAO svolge un ruolo nello sviluppo dell’aterosclerosi. Dopo aver bevuto il vino rosso si è verificato un significativo rimodellamento del microbiota intestinale, con una differenza nella diversità beta e nella predominanza di Parasutterella, Ruminococcaceae, diverse specie di Bacteroides e Prevotella.
L’analisi metabolomica del plasma ha rivelato cambiamenti significativi nei metaboliti dopo il consumo di vino rosso, coerenti con il miglioramento dell’omeostasi redox, che è coinvolta nello stress ossidativo che promuove l’aterosclerosi. Tuttavia il plasma TMAO non differiva tra l’intervento del vino rosso e l’astinenza da alcol. I ricercatori hanno concluso che la modulazione del microbiota intestinale può contribuire ai presunti benefici cardiovascolari del consumo moderato di vino rosso. Inoltre però nello stesso studio hanno sottolineato che un intervento del vino rosso non modifica il TMAO plasmatico.
Il periodo di 3 settimane potrebbe essere stato troppo breve perché i risultati servissero come base per promuovere qualsiasi modifica significativa. Inoltre, il team ha sottolineato che questi dati continuano a generare ipotesi e aprono la strada a ricerche future. Va tenuto presente che, nel paese dello studio, le persone non bevono tanto vino quanto birra o liquori. Inoltre, le prove disponibili non forniscono conferma dell’esistenza o dell’entità degli effetti protettivi sulla salute associati all’assunzione leggera o moderata di alcol.
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