Pandemic Sciences Institute minacce
Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Da qualunque parte del mondo una nuova epidemia o un virus sta silenziosamente prendendo piede, diffondendosi in modo più veloce e in maniera più letale, persino più del Covid-19. Dove e quando sono le domande che spesso gli scienziati esperti di malattie infettive si fanno. Inoltre quest’ultimi sono certi che il Covid-19 non è nient’altro che un presagio di ulteriori contagi globali.

Da qui la corsa per trovare nuovi sistemi di allerta precoce per bloccare questo problema. All’inizio di questo mese, l’Università di Oxford ha lanciato il suo nuovo Pandemic Sciences Institute, un’iniziativa da 100 milioni di sterline dedicata alla preparazione globale per contrastare nuove minacce infettive. Ciò riunisce l’innumerevole esperienza di questa prestigiosa università nello sviluppare il vaccino Covid-19, dopo solo quattro mesi dall’inizio della pandemia.

 

Pandemia, come sarà il nostro futuro?

L’onere sarà quello di monitorare le minacce virali al fine di sviluppare nuovi farmaci e vaccini alla massima velocità. Tuttavia ciò significa identificare nuovi bug pandemici prima che abbiano la possibilità di scatenarsi. Se il Covid-19 potesse essere contenuto fin dall’inizio, avremmo potuto evitarlo. Ciò si sarebbe potuto ottenere applicando alcuni divieti ai viaggi internazionali e ai blocchi di alcuni locali, mentre gli scienziati stavano cercando una soluzione. L’epidemia di SARS del 2003, iniziata in Cina e che ha provocato circa 8.000 casi in 26 paesi, è stata contenuta da blocchi e divieti di viaggio istituiti più rapidamente rispetto al Covid. Sappiamo dai test che se il virus SARS fosse stato autorizzato a funzionare incontrollato, si sarebbe evoluto per diventare più contagioso.

Anche l’ebola è stata una scelta ravvicinata nel 2014. Tuttavia la Nigeria ha contenuto con successo il virus, che causa emorragie letali, entro due mesi. La sindrome respiratoria mediorientale nel 2012 era un po’ più facile da contenere, anche perché non si trasmetteva facilmente da persona a persona, ma quel contenimento non era inevitabile. Secondo i diversi studi in futuro avremmo potuto avere più epidemie, ma potremmo riuscire a contenerle, scoprendo i nuovi agenti patogeni emergenti. La minaccia è in aumento, affermano gli esperti, perché l’espansione umana su larga scala in habitat precedentemente vergini, come le foreste, ci mette in contatto sempre più stretto con animali selvatici che ospitano agenti patogeni precedentemente sconosciuti. Tuttavia quali sono i primi indizi vitali di una pandemia emergente?

 

Le acque reflue potrebbero dirci di più sulle future pandemie

Spesso vediamo i segni di un nuovo focolaio prima di vedere le persone ammalarsi, afferma David Bray, direttore del GeoTech Center, un ente statunitense che sostiene l’uso della tecnologia per migliorare le nostre vite. Ad esempio 20 anni fa, mentre si lavorava al monitoraggio globale per le autorità sanitarie statunitensi, si notò che in Cina il prezzo dell’aglio, considerato da molte culture asiatiche come un toccasana per le malattie, era risorto dieci volte.

Questa domanda in aumento ha suggerito un’improvvisa corsa ad acquistare il rimedio popolare a base di erbe per alleviare i problemi respiratori in rapida comparsa. Questo è stato il primo segno di SARS, il predecessore di Covid. È stato individuato cinque mesi prima che la Cina rivelasse che stava vivendo un focolaio di un nuovo coronavirus respiratorio. Nel 2020 in Inghilterra è stato istituito un programma nazionale di monitoraggio delle acque reflue per monitorare le tracce di Covid nelle acque reflue non trattate di circa 40 milioni di persone.

È arrivato dopo che uno schema pilota in città chiave come Cardiff, Manchester e Liverpool ha rilevato livelli locali di DNA virale nelle acque reflue dai tassi di infezione corrispondenti a Covid-19, il che significava che i test delle acque reflue potrebbero essere una preziosa bandiera per i focolai locali. Ora i ricercatori vogliono utilizzare questo metodo per cercare di scoprire nuove epidemie emergenti.

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