Un subacqueo ha ripreso in un video il suo incontro con una straordinaria medusa dall’aspetto insolito. L’avvistamento è avvenuto al largo della costa della Papua Nuova Guinea, e le immagini hanno suscitato subito grande interesse tra i ricercatori.
Un a nuova straordinaria medusa osservata in Papua Nuova Guinea
Il video è stato realizzato dal sub Dorian Borcherds, proprietario di Scuba Ventures a Kavieng, nella Provincia della Nuova Irlanda. Sono circa vent’anni che Borcherds si immaerge in queste acque per lavoro, ma mai come in questo caso è rimasto sorpreso e affascinato dall’incontro con una medusa. Secondo quanto riportato dallo stesso Borcherds, si trattava di quattro meduse. A colpirlo sono stati i dettagli degli intricati motivi su di esse e il modo in cui sembravano muoversi con decisione nell’acqua.
Il loro movimento deciso e sicuro infatti, sembrava essere del tutto volontario e calcolato. Cosa alquanto bizzarra per una medusa dato che, come afferma lo stesso sub, “non hanno cervello, quindi non so come facciano”.
Per cercare di trovare una risposta allo strano comportamento delle meduse, Borcherds ha inviato il filmato a sua moglie in Sud Africa, che lo ha caricato sull’app Jellyfish, un progetto co-fondato dalla dott.ssa Lisa-ann Gershwin, esperta di meduse presso l’Australian Marine Stinger Advisory Services. Lo scopo dell’app è infatti quello di individuare le specie di meduse e scoprire quali sono le loro caratteristiche.
La stessa Gershwin è rimasta molto colpita dal video e ha affermato che “non appena ho visto questo, onestamente, sono riuscita a malapena a contenere la mia eccitazione. Sono quasi caduta dalla sedia”. In un primo momento riteneva si trattasse del secondo avvistamento di una misteriosa medusa, la Chirodectes maculatus, scoperta decenni fa sulla Grande Barriera Corallina. Ma dopo aver analizzato il video, ritiene che la straordinaria medusa appartenga ad una nuova specie.
Forse si tratta di una nuova specie
M per averne la certezza saranno necessari ulteriori studi e di certo non si può basare la classificazione di una nuova specie sulle immagini di un unico filmato. Inoltre l’articolo sulla classificazione delle specie di Gershwin deve ancora essere sottoposto a revisione paritaria, sebbene la ricercatrice sia fiduciosa nelle sue scoperte.
Per una classificazione univoca infatti, vi sarebbe bisogno di osservare l’animale da vicino, poterlo studiare dal vivo e magari condurre dei test genetici. Gershwin aveva contribuito a riclassificare la medusa Chirodectes maculatus, avvistata solo una volta al largo della costa dell’estremo nord del Queensland, dopo un ciclone nel 1997.
In un primo momento riteneva che il nuovo video potesse aiutare a comprendere meglio la specie già identificata, ma poi grazie all’aiuto di Peter Davie, un curatore ora in pensione del museo del Queensland, dove era conservato l’esemplare originale di medusa, ha eseguito un’attenta analisi del video.
I due hanno infatti esaminato attentamente il filmato della medusa fotogramma per fotogramma scoprendo che la medusa aveva segni diversi rispetto alla specie identificata nel 1997 e che era molto più grande e presentava varie altre differenze. Per questo i due ricercatori hanno deciso che poteva trattarsi di una nuova specie di medusa, probabilmente appartenente allo stesso genere di quella osservata nel 1997.
Ph. Credit: Scuba Ventures – Kavieng, via Facebook