
Il declino cognitivo va peggiorando con il passare degli anni, ma questa condizione non colpisce solo le persone anziane. Oltre 42.000 persone, non solo nel Regno Unito, sono affette da demenza a esordio giovanile e porta con se dei sintomi che influenzano la quotidianità. Una cosa che sia le persone anziane che i giovani hanno in comune è la presenza di tossine tossiche nel cervello.
Secondo delle nuove ricerche a riguardo per mantenere una buona salute del nostro cervello c’è bisogno di mantenere i giusti livelli di vitamina D. Indagando sull’associazione tra vitamina D, caratteristiche di neuroimaging e rischio di demenza e ictus, lo studio ha fatto diverse scoperte chiave.
Carenza vitamine, una possibile causa della demenza
Gli scienziati hanno scoperto che bassi livelli di vitamina D erano collegati a volumi cerebrali inferiori e a un aumento del rischio di demenza e ictus. In alcune specifiche popolazioni fino al 17% dei casi di demenza potevano essere prevenuti aumentando i livelli di vitamina D a livello normale della popolazione generale. Secondo i risultati circa un adulto su sei ha carenza di questa vitamina nel sangue. Inoltre i dati hanno suggerito che il 49% della popolazione non era al corrente del consiglio degli esperti di assumere integratori di vitamina D durante i mesi invernali.
Sappiamo che la maggior parte dei nostri organi eliminano i rifiuti attraverso il sistema linfatico mentre il cervello utilizza un sistema idraulico del tutto diverso. Il liquido cerebrospinale si basa sulla pulsazione delle arterie per lavare attivamente il cervello, raccogliendo spazzatura, un meccanismo noto come sistema glinfatico. Quando questo sistema non funziona bene, le proteine superflue si raccolgono tra i neuroni dell’organo, ostacolando la comunicazione giusta tra le cellule. Si ritiene quindi che la vitamina D, grazie alle sue capacità neuroprotettive, protegge le cellule da questi danni.
Il nutriente è anche ampiamente considerato come un neurosteroide coinvolto nella regolazione dei geni critici per la funzione cerebrale. I risultati evidenziano la necessità urgente di affrontare la carenza di vitamina D nella popolazione più ampia. La vitamina D è un precursore dell’ormone che è sempre più riconosciuto per gli effetti diffusi anche sulla salute del cervello, ma fino ad ora è stato molto difficile esaminare cosa accadrebbe se potessimo prevenirne la carenza.
Foto di Susann Mielke da Pixabay