Covid-19 terza dose
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Era il 9 dicembre del 2020 quando due persone anziane hanno ricevuto la prima dose del vaccino Covid-19 per combattere contro la pandemia che bloccava l’intera popolazione. Ovviamente la pandemia non era nient’altro che finita, ma questo era un passo verso la via d’uscita. Nove mesi dopo questo evento nel mondo sono state somministrate circa 5,7 miliardi di vaccini, con il 41,8% della popolazione parzialmente protetta.

Tuttavia le incognite sono in aumento di giorno in giorno. È ormai chiaro che il Covid-19 sarà la nostra realtà per molti anni a venire e la domanda che molti si fanno è se le due dosi di vaccino sono sufficienti per la nostra protezione oppure abbiamo bisogno di una terza dose o di più dosi in futuro.

 

Quanto è efficace la terza dose di vaccino Covid-19?

Intorno ad aprile e maggio moltissimi scienziati scrivevano articoli sul fatto che molte persone vaccinate avevano un’immunità straordinaria tanto da non aver bisogno di preoccuparsi di dosi ulteriori. Le cose però sono cambiate quando si è presentata la variante Delta e anche le persone vaccinate riscontravano nuove infezioni, anche se con alti livelli di anticorpi.

Per arrivare a capire se effettivamente l’efficacia della terza dose sia effettivamente importante ci sono molte ragioni scientifiche che ancora devono essere esplorate. Pensiamo ad esempio ad Israele che è stato uno dei primi paesi ad essere vaccinato, tanto da essere definito come un laboratorio. A maggio aveva registrato il tasso minore di casi d’infezione, tanto da abbassare le restrizioni.

Tuttavia con l’arrivo della variante Delta i casi sono nuovamente aumentati tanto da arrivare alle stelle ed a un livello impressionante e allarmante. Un team di ricercatori ha esaminato le infezioni tra le persone già vaccinate e hanno scoperto che sebbene avessero una probabilità di contrarre una forma più lieve della malattia, l’immunità era notevolmente diminuita e diventata meno potente con il passare del tempo.

 

L’immunità svanisce con il tempo

Oggi la quarta ondata si è diffusa in gran parte del mondo. Nelle ultime settimane, il virus è salito a livelli record in Scozia, Giappone e Filippine, mentre molti paesi europei hanno visto di nuovo aumentare i casi. E stanno crescendo le prove che la diminuzione dell’immunità potrebbe essere un problema globale. Un ulteriore studio ha dimostrato che la protezione dei vaccini era minore con il passare del tempo.

Proprio come la protezione ottenuta attraverso l’infezione naturale, sembra che l’immunità indotta dal vaccino svanisca gradualmente, anche se non è ancora chiaro se ciò sia importante. In Israele la terza dose è stata già approvata per gli over 60. L’iniezione extra è attualmente disponibile per tutti coloro che hanno più di 12 anni, purché siano trascorsi almeno cinque mesi dalla seconda dose.

Moltissimi paesi stanno sempre più prendendo questa strada e seguono il buon esempio. Negli Stati Uniti al momento le dosi extra sono approvate per le persone vulnerabili, ma via via sarà coinvolta tutta la popolazione. Tuttavia, ciò che è ovvio è che i vaccini sono ancora altamente efficaci nel proteggere le persone dalla morte.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay