
Ancora dopo più di 8 mesi dall’inizio del programma vaccinale a livello mondiale, e qualche mese in più rispetto alle sperimentazioni, la domanda sulla durata dell’efficacia dei vaccini Covid-19 è ancora un’incognita. Ogni settimana che passa arrivano nuovi dati sui trattamenti finora approvati, come per esempio il fatto che Pfizer perde efficacia più velocemente rispetto al vaccino di AstraZeneca.
Un aspetto interessate dai nuovi dati riguarda proprio il confronto tra i due vaccini. Pfizer è considerato quello più efficace anche contro la variante delta, ma con questa perdita durante il tempo dopo cinque mesi entrambi sembrano proteggere nello stesso modo visto che AstraZeneca riesce a mantenersi quasi sugli stessi livelli. Questi nuovi dati devono ancora essere approfonditi del tutto.
Pfizer e AstraZeneca: le protezioni dei vaccini
I dati finora più completi sono quelli dopo i tre mesi dalla somministrazione della seconda dose sia di Pfizer che di AstraZeneca. Rispetto a chi non è vaccinato, il primo trattamento riesce a proteggere con un’efficacia maggiore del 90% dopo un mese, dell’85% dopo due mesi e del 78% dopo tre mesi. Per AstraZeneca invece si parla dal 67% per scendere al 65% e successivamente al 61%.
Alcuni aspetti che vengono fuori da tutto questo è il fatto che la terza dose potrebbe differenziarsi tra Pfizer e AstraZeneca. Se i numeri continuano questa discesa è probabile che il vaccino a mRNA dovrebbe richiedere tempi più brevi prima della nuova somministrazione mentre per AstraZeneca potrebbe volerci di più. Una situazione particolare visto il sostanziale abbandono dell’Europa di quest’ultimo vaccino, anche se potrebbe tornare sui propri passi.