
“Una mela al giorno, leva il medico di torno“. Il vecchio adagio sembra non smentirsi mai. Un team di scienziati, infatti, ha condotto uno studio sui ratti e si è reso conto che le sostanze chimiche presenti in questo frutto aiutano nella neurogenesi e proteggono dalla morte cellulare.
Oltre alla saggezza popolare, ci sono molti studi che indicano i benefici delle mele, ma ora la scienza arriva a corroborare i miti. I composti naturali trovati nel “frutto proibito” possono aiutare a stimolare la produzione di nuovi neuroni, che possono avere implicazioni per l’apprendimento e la memoria, afferma lo studio pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports.
Precedenti studi hanno già dimostrato che i fitonutrienti vegetali come il resveratrolo (che si trova nell’uva rossa) o l’epigallocatechina (presente nel tè verde) possono avere effetti positivi su diverse parti del corpo, compreso il cervello.
Ora i ricercatori Tara Louise Walker e Gerd Kempermann hanno scoperto che le alte concentrazioni di fitonutrienti nelle mele stimolano la generazione di nuove cellule cerebrali, un processo chiamato neurogenesi.
La ricerca
Per giungere a questa conclusione, il team ha coltivato in laboratorio cellule staminali cerebrali di ratti a cui sono state aggiunte quercetina o acido diidrossibenzoico (DHBA), fitonutrienti comunemente presenti nelle mele. In questo modo, il team ha osservato che il cervello dei ratti ha iniziato a generare più neuroni e che erano anche meglio protetti dalla morte cellulare.
Altri test effettuati successivamente hanno dimostrato che in diverse strutture del cervello adulto dei ratti, associate all’apprendimento e alla memoria, le cellule staminali si moltiplicavano e generavano più neuroni quando gli animali ricevevano alte dosi di quercetina.
Nello studio, gli effetti sulla neurogenesi erano paragonabili a quelli osservati dopo l’esercizio, noto anche per aiutare a formare nuovi neuroni. “Questo studio suggerisce che i composti presenti in natura nella frutta, come la quercetina, il DHBA e potenzialmente altri, possono agire per promuovere la neurogenesi e la funzione cerebrale se somministrati in alte concentrazioni“, affermano i ricercatori.
Tuttavia, gli scienziati sottolineano che sono necessari ulteriori studi per dimostrare che questi fitonutrienti possono aiutare a migliorare l’apprendimento e la funzione cognitiva in altri animali, inclusi gli esseri umani.