Il nostro corpo durante il giorno invia spesso segnali di fame e noi siamo programmati per cercare di soddisfare in qualche modo questi bisogni che ci si presentano. La fame infatti è uno stimolo a cui difficilmente il nostro cervello non presterà attenzione, per istinto di conservazione cercherà sempre di soddisfare questo tipo di bisogno.
La fame non è sempre un bisogno fisiologico
In caso di fame fisiologica, è facile soddisfare questo bisogno ed il cibo è la soluzione adatta. Ma quando ci rivolgiamo al cibo, alle diete o alla cucina come un modo tangibile per colmare la fame psicologica, le cose si complicano un po’ ed il cibo può non essere la risposta giusta, in alcuni casi può persino essere dannoso.
A volte il cibo può essere consolatorio, può rappresentare una ricompensa dopo una giornata difficile o, ad esempio mangiando qualcosa che sappiamo non sia proprio il massimo per la nostra salute, può essere un modo per punirsi se pensiamo di aver sbagliato qualcosa.
Il rapporto con il cibo può dunque essere complesso. C’è chi lo ama e ne gode e chi lo odia. Alcune malattie come anoressia e bulimia, sono legate al rapporto tra cibo e mente e al disequilibrio di questo rapporto.
In questi casi più estremi è d’obbligo ricorrere all’aiuto di uno o più specialisti, ma se il nostro rapporto con il cibo non è patologico, potrebbe essere utile distinguere tra i diversi tipi di fame psicologica o fisiologica. Una volta che si è in grado di identificare quale tipo di fame guida il processo decisionale che porta al cibo, si può lavorare in modo più accurato in sinergia con il corpo, e non contro di esso, come afferma Lauryn Lax, specialista di Medicina Funzionale e nutrizionista.
I 7 tipi di fame secondo Lauryn Lax
Ecco dunque quali sono i 7 tipi di fame, secondo Lax, che possono aiutarci a gestirla nel modo giusto:
- Esigenze fisiologiche: senso di fame di stomaco o da altri segnali sensoriali, come per aver assaggiato un cibo, o per averne sentito l’odore o solo averlo visto.
- Sensazione di controllo: controllare il cibo può dare un senso di sicurezza.
- Varietà: il cibo può essere una sorta libertà dalla noia, cambiare alimentazione, provare qualcosa di nuovo può dare la sensazione di divertimento o cambiamento.
- Sensazione di importanza: si usa il cibo per farsi notare, per sentirsi abbastanza bravi o importanti, come ad esempio cucinando per qualcuno un piatto molto elaborato.
- Connessione e amore: il cibo si sa, è condivisione e può aiutare a sentirsi inclusi, e a farci provare sensazioni di amore, connessione sociale e spirituale.
- Crescita: il cibo può farci viaggiare e imparare, dandoci la sensazione di fare qualcosa nel mondo, di lavorare per qualcosa.
- Contributo: il cibo può colmare la necessità che abbiamo di fare la differenza o di restituire.
Soddisfare i propri bisogni psicologici
Lax ritiene che se ci concentriamo su una nostra abitudine attuale che non reputiamo fondamentale, spesso ci si accorge che questa abitudine è presente perché stiamo cercando di soddisfare una fame psicologica.
Come spiega Lax, “ad esempio, se la vita ci appare fuori controllo, il nostro bisogno di certezza può portare all’ossessione per le calorie. Se siamo annoiati e desideriamo varietà nel nostro lavoro o nella nostra relazione, potremmo cercarla in un piccante pasto thailandese o in una pizza party.”
Dunque, secondo Lax, considerare quale tipo di fame psicologica si sta cercando di soddisfare con cibo, dieta o esercizio fisico, potrebbe essere di aiuto al fine di individuare un’altra abitudine o pratica che potrebbe essere più efficace.
Lax ritiene comunque che non ci sia nulla di sbagliato nel godersi il cibo, anche quando non si è fisicamente affamati, ma per avere un sano rapporto con la sensazione di fame, di sazietà e cono il cibo, sia importante riconoscere quale tipo di fame si sta veramente cercando di soddisfare.
Ph. Credit: Rachel Park on Unsplash