smartworking vitamina D

L’inverno, la grande pandemia da Covid-19 che ci affligge e il semi-lockdown ci hanno portato a cambiare le nostre abitudini. Una di queste è lo smartworking, che ci tiene chiusi in casa. Un nuovo studio ha riscontrato che questa condizione di semi libertà ci ha portati ad avere una carenza notevole di vitamina D.

Solo un terzo del fabbisogno giornaliero di Vitamina D proviene dall’alimentazione, in cibi arricchiti a livello industriale, come molti cereali per la prima colazione, o in pesci grassi, come salmone, sgombro e aringa o il tuorlo d’uovo. La restante quantità di Vitamina D si forma nella pelle per effetto dei raggi ultravioletti e quindi grazie all’esposizione solare. Tuttavia in inverno che la pelle è meno esposta al sole dobbiamo evitare di avere carenza di questa preziosa vitamina. Come possiamo farlo?

 

Lo smartworking porta ad una carenza di vitamina D

L’ideale per il fabbisogno quotidiano sono venti minuti di esposizione al sole, consiglia la dott.ssa Giovanna Geri, farmacista, nutrizionista e co-fondatrice della startup Vitamina. Tuttavia se con la bella stagione, anche in quarantena, era possibile sfruttare il balcone, il terrazzo o il proprio giardino per prendere il sole, con l’arrivo della stagione fredda cambia tutto.

Le ore di luce diminuiscono, le temperature diventano più rigide e di conseguenza ci copriamo maggiormente, impedendo così alla pelle di assorbire i raggi solari. Il tutto, poi, amplificato dal ritorno in semi-lockdown e dall’incentivazione, più che comprensibile, allo smartworking che ci fa restare in casa per le ore in cui avremmo potuto prendere, almeno in viso, quei pochi minuti di sole che questa stagione ci concede.

Quindi la soluzione migliore è dunque l’integrazione. La quota di vitamina D da assumere alla nostra latitudine per il periodo ottobre-aprile è di 400 UI giornaliere. Molte persone sono però carenti ed è dunque, in quel caso, necessario fare cicli con dosi più sostanziose in modo da colmare il deficit più velocemente.

 

Proteggere il nostro sistema immunitario

La vitamina D è una sostanza di fondamentale importanza per il corretto funzionamento dell’organismo e una carenza può portare a diverse problematiche, come dolori, affaticamento muscolare e disturbi dell’umore. La vitamina D aiuta il corpo ad assorbire il calcio proveniente dai cibi ingeriti ed agisce nei processi di rimodellamento osseo.

Il colecalciferolo, questo il nome proprio della vitamina D agisce sul sistema
immunitario con funzione modulatoria e nelle malattie autoimmuni aiuta a regolare la
risposta delle difese immunitarie che si riversano contro tessuti, organi e cellule
dell’organismo stesso. Si consiglia di assumere una giusta dose di vitamina D giornaliera per evitare di ammalarci e di rendere forte il nostro sistema immunitario, dove la nostra alimentazione non dovesse bastare.

Foto di Tumisu da Pixabay