Massacro di foche in Namibia

Un autentico massacro di foche è la scena raccapricciante a cui hanno assistito alcuni ricercatori grazie alle immagini satellitari dell’organizzazione non profit Ocean Conservation Namibia (Ocn). Per una volta, però, l’uomo non c’entra: oltre 12000 foche sudafricane hanno abbandonato i propri cuccioli al loro destino, crudelmente sopraggiunto lungo le spiagge e al largo delle coste namibiane. Di solito questi animali partoriscono a novembre, e questo parto prematuro (con conseguente morte) di un numero così alto di piccoli desta non poche preoccupazioni.

 

Cause naturali dietro il massacro di foche

Sembra che dietro il tragico avvenimento vi siano motivi legati a fenomeni naturali, quali il cambiamento climatico e il conseguente riscaldamento delle correnti, che influisce negativamente sulla fauna acquatica. Naude Dreyer, che dirige la OCN, conferma che il suo team sta conducendo delle ricerche per confermare o smentire questa ipotesi, aggiungendo che attualmente non è possibile escludere l’intervento di malattie o agenti tossici.

Un altro fattore allarmante, che potrebbe essere cruciale nella comprensione e risoluzione del problema, è lo stato di malnutrizione in cui versano le madri, alcune delle quali sono rimaste molto a lungo sulla spiaggia. Secondo Dreyer, si tratta di un motivo plausibile, poiché i pesci, la principale fonte di nutrimento di questi simpatici animali, si sono allontanati da Pelican Point. Lo studioso sottolinea la difficoltà della cura e del recupero delle foche, che si deve in primo luogo all’assenza di veri e propri centri di riabilitazione nel Paese.

In un post su Instagram, la OCN comunica di aver avviato una campagna di raccolta fondi per contribuire a finanziare le operazioni di recupero e cura degli animali, nonché le ricerche indispensabili per prevenire il verificarsi di nuovi episodi di questo genere.

Foto di chillervirus da Pixabay