I ricercatori dell’Università Cattolica del Cile e dell’Università di Magallanes (UMAG) cercheranno in Antartide e nella regione meridionale di Magallanes nuovi farmaci per le malattie croniche, le malattie neurodegenerative, diabete e malattie cardiache.
L’attività si svolgerà presso il nuovo Centro di Eccellenza in Biomedicina a Magallanes (Cebima), che aprirà nel mese di aprile o maggio del prossimo anno, anche se molti dei suoi membri sono già da tempo coinvolti nella ricerca di piante endemiche nella regione.
Il progetto
Il progetto ruota intorno alla ricerca di nuovi approcci terapeutici basati su prodotti chimici naturali, in un momento in cui la tecnologia sembra collocare il futuro della medicina nello sviluppo di composti sintetici.
Magallanes e Antartide hanno una vegetazione di alghe, muschi, funghi e altri organismi che sussistono in condizioni di maggiore stress, come basse temperature, forti venti e scarsa illuminazione per periodi prolungati.
Quell’ambiente, hanno indicato i ricercatori, ha permesso loro di sviluppare le proprie difese, composti che impediscono il congelamento o che controllano i parassiti, quindi saranno la specie da analizzare. “Dagli anni ’70 non c’è quasi nulla di nuovo nel campo dei medicinali in Cile e nel mondo“, hanno dichiarato gli scienziati, e per questo occorre “cercare in aree inesplorate“. Pertanto, studieranno “prodotti endemici” e svilupperanno “nuovi farmaci, test diagnostici e terapie incentrate sulle malattie croniche associate all’invecchiamento“.
Il Cebima cominciò a prendere forma sei anni fa, quando l’allora rettore della UMAGO, Victor Fajardo, ha trovato una piccola felce nel ghiacciaio Tyndall chiamato “Fueguina Huperzia”, che aveva familiarità con l'”Huperzia serrata”, un parente cinese della pianta della Patagonia. Quest’ultima produce la “uperzina A”, un alcaloide che inibisce l’acetilcolinesterasi, un enzima in grado di decomporre il neurotrasmettitore acetilcolina nel sistema nervoso.
Questo composto, secondo gli studi, può fungere da protettore dei neuroni del cervello e anche proteggere il sistema nervoso dalle alterazioni vascolari. Più recentemente, è stato anche suggerito il suo uso nei disordini epatici non alcolici associati al diabete.