spazio esoluna

Lo spazio è immenso ed è tutto da esplorare, ma è difficile scoprire qualcosa di nuovo e di unico. Nel senso, col progredire della tecnologia i telescopi riescono a guardare dove prima non riuscivano,  non è novità, ma trovare tipologie di corpi celesti nuovi non è così immediato. Apparentemente però i telescopi Kepler e Hubble sono riusciti nell’intento di avvistare qualcosa di nuovo, un’esoluna.

Al momento è solo una teoria data da un anomalia della luminosità di una delle stelle del settore scandagliato dai telescopi sopracitati. L’astro, Kepler1625 presenta un altro pianeta che gli orbita in torno, Kepler1625b, ma in questo caso non sembra essere la causa del cambiamento di luminosità. Per questo motivo, secondo i ricercatori della Columbia University, l’evento potrebbe essere stato causato da un’esoluna.

 

Un gigante sconosciuto

Per le conferme ci vorrà ancora un po’ di tempo, non troppo sapendo cosa cercare e dove guardare anche se non è la prima volta che si ipotizzava che ci fosse un altro corpo celeste tra i due Kepler625. Per via di queste ipotesi che erano sorte agli stessi scienziati della recente scoperta, Alex Teachey e David Kipping, i due avevano deciso di concentrarsi proprio in quella zona d’universo; si tratta di uno spazio compreso tra la costellazione del Cigno e della Lira.

L’osservazione di questi fenomeni avviene sostanzialmente in un modo solo: i cambiamenti di luminosità. Tenendo il focus su Kepler1625 si può notare tranquillamente il passaggio di Kepler1625b, ma gli scienziati si sono accorti che dopo qualche ora dal passaggio di quest’ultimo compariva un’altra ombra assai più piccola. Da questo hanno dedotto che potrebbe trattarsi di un esoluna grande quanto Nettuno.