Se c’è qualcuno che ha a che fare con la crittografia dell’iPhone da tempo è l’FBI. L’agenzia statunitense e Apple sono state coinvolte in una battaglia, qualche tempo fa, durante la quale gli agenti della prima hanno cercato di ottenere la chiave della crittografia per sbloccare l’iPhone dei terroristi di San Bernardino. La guerra torna alla ribalta dopo che un medico legale dell’FBI ha dichiarato che i dipendenti Apple sono dei “geni stupidi e incapaci di migliorare i loro dispositivi di cifratura“.
Le dichiarazioni provengono da Stephen Flatley, un esperto forense dell’FBI. Flatley si è scagliato contro Apple per aver regolato il processo per indovinare una password. Una modalità che potrebbe richiedere settimane, dal momento che Apple ha cambiato il numero di iterazioni da 10.000 a 10.000.000.
Le dichiarazioni di Flatley suonano come un capriccio, perché a causa dei geni malvagi di Apple, ora un processo di due giorni ora richiederà due mesi.
L’FBI e il suo problema con la crittografia
Che l’FBI si dichiari contro la crittografia non è nuovo. La lotta dell’agenzia con le società tecnologiche ha segnato un precedente mesi fa, quando Apple rifiutava apertamente di violare i dati dei suoi utenti. Ciò ha portato l’FBI a pagare 900.000 dollari per sbloccare l’iPhone 5C di uno degli attentatori di San Bernardino, al fine di ottenere dati nelle indagini.
L’agenzia ha incolpato le società di software perché “complicano” il processo di accesso ai dati sensibili e, a causa di questo, è difficile per loro catturare i criminali. L’FBI non è stata in grado di accedere a 7.800 dispositivi lo scorso anno proprio a causa della crittografia. Secondo il direttore dell’FBI, Christopher Wray, non essere in grado di accedere ai dati su un dispositivo è un problema di urgente di sicurezza pubblica.
