foreste fantasma ecosistemi acqua dolce
Foto di Daniela da Pixabay

Le foreste fantasma sono aree costiere un tempo rigogliose, ora popolate da alberi morti, scheletrici e incapaci di rigenerarsi. Questo fenomeno, documentato su larga scala negli Stati Uniti, dalla baia di Chesapeake alla penisola di Albemarle-Pamlico, rappresenta una prova tangibile del collasso degli antichi ecosistemi costieri.

La causa principale: l’intrusione di acqua salata

Alla base della comparsa delle foreste fantasma c’è la salinizzazione delle falde acquifere:

  • L’acqua salata invade il suolo, alterando il suo equilibrio chimico.
  • Le radici degli alberi non riescono più ad assorbire l’acqua dolce necessaria alla loro sopravvivenza.
  • Il processo è lento ma irreversibile: una volta morta, la foresta non può più rinascere.

Il cambiamento è accentuato da innalzamento del livello del mare, siccità e uragani che trasportano acqua salata nell’entroterra.

Un cambiamento visibile dallo spazio

Grazie alle immagini satellitari della NASA, le foreste fantasma sono osservabili come macchie grigie e marroni che si stagliano sul verde della vegetazione viva.
Nella Carolina del Nord, ad esempio, le foreste fantasma si sono espanse rapidamente negli ultimi decenni.

Non solo perdita ecologica: le nuove zone umide non compensano

Sebbene alcune aree morte si trasformino in zone umide, la nuova vegetazione — spesso dominata da specie invasive come il Phragmites australis — non sostituisce adeguatamente l’ecosistema originario:

  • Le nuove piante non sostengono la stessa biodiversità.
  • Il cambiamento avviene troppo velocemente perché la fauna locale possa adattarsi.

Inoltre, anche l’impatto sul ciclo del carbonio è ancora poco chiaro: alcune foreste morte accumulavano più carbonio delle paludi che le hanno sostituite.

Foto di Daniela da Pixabay