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Foto di Pete da Pixabay

L’abitudine di mangiarsi le unghie, nota come onicofagia, è un comportamento comune in molte persone di diverse età. Questo atto compulsivo, spesso eseguito in momenti di stress, ansia o noia, è stato oggetto di studio da parte di diversi ricercatori. Uno degli aspetti interessanti di questo comportamento è il possibile legame con la perfezione e l’ansia, che ha suscitato l’attenzione di esperti nel campo della psicologia.

Il 50% della popolazione soffre di questo problema che, attenzione, non riguarda solo bambini e adolescenti, perché spesso a mangiarsi le unghie sono anche gli adulti. Proprio perché le unghie sono lo specchio della nostra salute, andrebbero trattate un pochino meglio e sicuramente non smangiucchiate. È un’abitudine difficile da sradicare, nonostante esistano tanti rimedi naturali che ci vengono in soccorso. Da anni, la si lega a un nervosismo e ansia, ma uno nuovo studio è stato il primo ad associare il mangiarsi le unghie con un eccesso di aspettative nei propri confronti.

 

Perfezione, il mangiarsi le unghie può esserne una causa

Il perfezionismo è una caratteristica psicologica che spinge gli individui a cercare costantemente l’eccellenza in ogni aspetto della loro vita. Questa ricerca dell’ideale può avere effetti positivi, come la realizzazione di obiettivi ambiziosi, ma può anche portare a un’enorme pressione interna, ansia e insoddisfazione continua. Gli individui con tratti perfezionistici tendono a concentrarsi sugli errori piuttosto che sui successi, creando un ciclo in cui mai nulla sembra essere abbastanza buono. L’onicofagia potrebbe rappresentare una manifestazione fisica di questa tensione interiore.

Le persone che mostrano tratti perfezionistici potrebbero trovare nell’atto di mangiarsi le unghie un modo per sfogare l’ansia e lo stress causati dal perseguimento costante dell’eccellenza. L’atto di distruggere una parte del proprio corpo potrebbe riflettere la percezione di inadeguatezza personale e l’incapacità di soddisfare gli standard elevati che queste persone si impongono. Mangiarsi le unghie può diventare un comportamento ricompensante per i perfezionisti, in quanto offre un immediato sollievo dallo stress. Tuttavia, questo atto genera anche sensi di colpa e frustrazione a lungo termine, poiché distrugge l’aspetto estetico delle unghie. Questo ciclo di gratificazione immediata seguita da rimorso può contribuire a mantenere l’abitudine, poiché il perfezionista cerca costantemente modi per alleviare la pressione interna.

 

Una minore autostima e un aumento di ansia e stress

Il legame tra l’onicofagia e il perfezionismo può avere diverse implicazioni psicologiche. La frustrazione derivante dall’atto di mangiarsi le unghie può contribuire a una minore autostima e aumentare i livelli di ansia e stress. Inoltre, il perfezionista potrebbe sentirsi intrappolato in un ciclo infinito di comportamenti distruttivi e sentimenti di inadeguatezza. Questo può influenzare la sua capacità di gestire efficacemente le sfide quotidiane e compromettere il benessere psicologico complessivo. Affrontare questa situazione al perfezionismo richiede un approccio olistico.

La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare a identificare i pensieri negativi e le abitudini distruttive, sostituendoli con strategie di coping più salutari. Inoltre, l’autoconsapevolezza riguardo ai tratti perfezionistici può essere il primo passo verso il cambiamento. La gestione dello stress attraverso il rilassamento, la meditazione e l’esercizio fisico può anche contribuire a rompere il ciclo dell’onicofagia. Riconoscere e affrontare questo legame può portare a una migliore comprensione di se stessi e a un miglioramento del benessere mentale complessivo.

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