ansia
Ecco come combattere l’ansia eliminando alcune abitudini quotidiane dannose. Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay

Le nostre sono giornate sono sempre super impegnate e la nostra routine giornaliera può essere a volte zeppa di alcune abitudini che possono aumentare l’ansia, come il consumo eccessivo di zucchero al non fare pause, ecco alcune abitudini che possono scatenare l’ansia.

Spesso siamo così trascinati dagli eventi e dagli impegni che non ci rendiamo conto che stiamo contribuendo con le nostre azioni ad alimentare la nostra ansia. Come afferma la terapista Kelly Vincent “spesso, passiamo attraverso le nostre giornate senza renderci conto che stiamo contribuendo allo stato mentale inutile con diversi modelli di pensiero o abitudini comportamentali”.

Il termine ansia deriva dal latino angĕre, che significa stringere, ed è uno stato emotivo, per quanto sgradevole, di comune riscontro in vari momenti e situazioni della vita umana. Viene spesso descritta come una sensazione di tensione psicofisica, di preoccupazione e di inquietudine che talvolta sconfina nella paura. Ma l’ansia non sempre è sinonimo di malattia e questo proposito, quindi, è importante stabilire i confini tra ansia normale e patologica.

 

Ma vediamo quali sono le cattive abitudini da limitare per tenere sotto controllo la nostra ansia

Sappiamo ad esempio che il consumo eccessivo di zucchero non è salutare, ciò che magari non tutti sanno è che non è il massimo nemmeno per la salute mentale. Così come lo è il bere solo caffè a colazione e una malsana dipendenza dalla caffeina.

Altre pessime abitudini che fanno male al nostro corpo e contribuiscono ad aumentarla sono saltare i pasti o consumarli in fretta per occuparsi di qualcos’altro. Quando non ci concediamo delle pause adeguate durante la giornata e affolliamo la mente con molto lavoro, stiamo di fatto alimentando la nostra ansia.

Anche stare tutto il giorno a scrollare video sullo smartphone può scatenarla, passare infatti parecchio tempo al cellulare, può farci sentire che non abbiamo fatto nulla di produttivo, il che ci rende ansiosi.