Un mondo perduto è stato scoperto in Australia tra le rocce di un’altra epoca. Foto di falco da Pixabay

Nell’Australia settentrionale, tra rocce vecchie di miliardi di anni, un team di scienziati ha scoperto le tracce fossili di un affascinante mondo perduto, brulicante di antiche forme di vita. La scoperta di un simile mondo ancestrale, potrebbe rivoluzionare la nostra conoscenza delle prime origini della vita sulla Terra e dell’umanità.

Tra le rocce i ricercatori hanno infatti scoperto le tracce fossili di minuscoli organismi, indicati come Protosterol Biota, che appartengono agli eucarioti e prosperarono nei sistemi idrici della Terra circa 1,6 miliardi di anni fa.

 

Eucarioti: l’origine della vita

Gli eucarioti, organismi con una struttura cellulare complessa, possiedono componenti essenziali come i mitocondri, spesso indicati come la “centrale energetica” della cellula, e un nucleo, che funge da “centro di controllo e informazione” della cellula. Quando approfondiamo il lignaggio ancestrale degli esseri umani e di altri organismi con cellule dotate di nucleo, possiamo risalire agli ultimi antenati comuni degli eucarioti, all’ignoto progenitore comune degli eucarioti (last eukaryotic common ancestor, LECA), vissuti oltre 1,2 miliardi di anni fa.

La scoperta di questi eucarioti in queste antiche rocce, potrebbe dunque averci portato di fronte ai resti più antichi del nostro stesso lignaggio. Questi antichi organismi esistevano infatti anche prima dell’emergere di LECA.

 

La presenza di organismi ancestrali in Australia

Benjamin Nettersheim, post dottorato di ricerca presso l’Australian National University (ANU), attualmente affiliato con l’Università di Brema in Germania e uno degli autori principali dello studio, ha affermato infatti che “queste antiche creature erano abbondanti negli ecosistemi marini di tutto il mondo e probabilmente hanno modellato gli ecosistemi per gran parte della storia della Terra”.

Questa sensazionale scoperta è il frutto di un decennio di ricerca da parte degli scienziati dell’Australian National University. Secondo i ricercatori, i Protosterol Biota potrebbero “essere stati i primi predatori sulla Terra, cacciando e divorando batteri”.

Il coautore principale della ricerca, Jochen Brocks dell’ANU ha spiegato che il Protosterol Biota ha mostrato un livello di complessità più elevato rispetto ai batteri. Sebbene il loro aspetto fisico rimanga un mistero, si ritiene che questi antichi organismi abbiano avuto dimensioni maggiori dei batteri.

Secondo Brocks, questi organismi fiorirono sulla Terra da circa 1,6 miliardi di anni fa a circa 800 milioni di anni fa. Questo lasso di tempo segna un periodo vitale noto come Trasformazione Toniana, durante il quale iniziarono a prosperare forme di vita più avanzate come funghi e alghe. Tuttavia, la cronologia esatta dell’estinzione del Protosterol Biota rimane incerta.