
Quasi inosservata, l’IA si è parte integrante nella vita quotidiana. L`intelligenza artificiale è da tempo diventata parte della vita e un sacco di cose che un tempo sembravano fantascienza si sono instaurate nel mondo del lavoro e nel tempo libero. Un buon esempio è il software di riconoscimento facciale, ma anche le auto a guida autonoma appartenevano più al mondo della fantasia. Nel frattempo, però, l’intelligenza artificiale è arrivata anche nel mondo dei giochi. Oggigiorno l`IA offre una grande esperienza di gioco in molti modi, che possiamo sperimentare anche nei nuovi siti di casinò online, che sono disponibili nel panorama italiano.
Questo vale, ad esempio, per il gioco del poker contro il computer o anche per i personaggi non giocanti (PNG), che sono diventati una parte molto importante di un numero elevato di giochi. Tuttavia, l’IA è ancora vista come una minaccia per il mondo del lavoro. C`è da affermare, che sia proprio la collaborazione tra uomo e macchina a offrire una serie di vantaggi.
L’IA rappresenta una minaccia per i posti di lavoro?
Quando si parla di come l’IA stia cambiando il mondo del lavoro, viene sempre menzionato il tema della sostituzione dell’uomo da parte delle macchine. Questa preoccupazione è molto vecchia. Tuttavia, se si analizza più da vicino la situazione, diventa subito chiaro che proprio questa collaborazione è stata alla base della rivoluzione industriale. È sempre stato così: tutto ciò che è nuovo ha suscitato molti dubbi e paure nelle persone. Guardando al passato, questo fenomeno si può notare, ad esempio, quando le macchine sono entrate nel mondo del lavoro all’inizio del XIX secolo. Lo stesso è accaduto quando sono arrivati i computer alla fine del XX secolo. Una delle maggiori preoccupazioni di allora era la paura di un’improvvisa disoccupazione di massa. Ma questo non si è mai verificato.
È vero che tante professioni di un tempo non esistono più, ma ne sono state create delle nuove. Oggi, lavorare con le macchine è diventato da tempo un fatto scontato. Il passato ha dimostrato chiaramente che non ci sono mai stati cambiamenti radicali. Infine, il timore che le macchine diventino più intelligenti è radicato profondamente negli addetti al lavoro.
Ecco come stanno realmente le cose
È ormai chiaro da tempo che la gran parte di coloro che lavorano con l’intelligenza artificiale la vedono soprattutto come un sollievo e un supporto. L’intelligenza artificiale ha persino reso tanti lavori più produttivi e creativi. Non di rado, sono addirittura percepiti come più interessanti. Questo vale in particolare per le noiose attività di routine o per le complesse analisi dei dati. È proprio in questi casi che i sistemi di IA vengono percepiti come un notevole sollievo.
Ci sono molti motivi per cui è altamente improbabile che l’intelligenza artificiale prenda improvvisamente il sopravvento. Soprattutto, nei prossimi anni sarà utilizzata in ambiti concreti e chiaramente definibili.
L’IA come assistente umano
Già al giorno di oggi, tanti strumenti di IA sono assistenti efficaci in numerosi settori. Soprattutto, si occupano di compiti di routine e alleggeriscono i lavoratori. Ciò è particolarmente da menzionare nel settore medico e assistenziale. L’IA aiuta a trovare suggerimenti preziosi per la prevenzione, gli approcci terapeutici e le diagnosi precoci. Per i medici, questo offre la possibilità di utilizzare le loro conoscenze in modo molto più mirato con l’aiuto di un supporto tecnico-intelligente.
Nella produzione industriale, i robot AI garantiscono tassi di errore significativamente più basse assumendo sempre più compiti nella produzione e nel controllo qualità. La superiorità del supporto dell’intelligenza artificiale nelle professioni di servizio è altrettanto evidente. Nell’assistenza ai clienti, ad esempio, le domande standard possono essere gestite efficacemente dai sistemi di intelligenza artificiale. L’inoltro diventa necessario solo in caso di problemi più complessi. In questo modo, la soddisfazione dei clienti aumenta e l’efficienza migliora in modo significativo.
Soprattutto, i pericoli sono ridotti al minimo grazie al supporto dell’intelligenza artificiale. I robot AI vengono utilizzati ovunque si debbano svolgere lavori pericolosi e malsani e dove l’intervento umano è superfluo.
L’impatto dell’IA sulla carenza di competenze
Per certi versi, la cooperazione tra esseri umani e IA allevia persino la carenza di lavoratori qualificati. A questo proposito, è importante sapere che l’impegno medio dei dipendenti altamente qualificati per la ricerca di dettagli è compreso tra il 20 e il 40% del loro tempo di lavoro. Naturalmente, anche questi compiti possono essere affidati all’IA. In linea di massima, la ricerca di set di dati, ad esempio, è un’attività standard di apprendimento automatico. In questo modo, le preziose competenze dei lavoratori costosi possono essere usufruite meglio per l’azienda.
Allo stesso tempo, grazie alla collaborazione tra intelligenza artificiale e manodopera umana, è anche possibile affidare a lavoratori meno qualificati compiti impegnativi, perché gli strumenti di IA forniscono un supporto significativo.
I cambiamenti richiedono un supporto mirato
A lungo termine, il rapporto tra uomini e macchine cambierà. In questo caso è molto importante osservare i vari principi importanti durante questo approccio. L’introduzione dell’intelligenza artificiale deve essere orientata all’uomo in termini di interazione. Un punto importante è che, soprattutto, venga mantenuta l’autodeterminazione. Tuttavia, è altrettanto importante garantire il potere decisionale finale e l’autonomia degli utenti dei sistemi di IA.
L’IA continuerà a svilupparsi, quindi l’importanza dell’apprendimento umano per tutta la vita sta aumentando. Per le aziende, questo significa dover affrontare due sfide in futuro. La prima consiste nell’utilizzare l’IA in modo redditizio e mirato, mentre la seconda è che tutte le parti interessate devono essere coinvolte in questo processo il prima possibile.
Nuovi posti di lavoro grazie all’IA
Il futuro sarà tale da richiedere la formazione e la messa a punto di adeguati sistemi di assistenza basati sull’IA. A tal fine sarà necessario disporre di personale qualificato. Il loro compito sarà anche quello di istruire altri dipendenti su queste competenze. I professionisti saranno quindi una sorta di formatori per i loro dipendenti. Devono anche essere in grado di spiegare come si può colmare il divario tra uomo e macchina. In questo caso, i lavoratori qualificati forniscono la competenza e la formazione necessarie all’azienda. Tuttavia, un profilo professionale di questo tipo prenderà forma probabilmente solo nei prossimi anni.
La cooperazione è la base
Il timore che l’introduzione dell’IA sostituisca l’uomo è infondato. L’obiettivo è quello di garantire una cooperazione di successo tra uomini e macchine in futuro. Probabilmente l’IA diventerà sempre più capace di imitare il pensiero umano. In questo caso, però, bisogna subito rendersi conto, che alla fine si tratti sempre e solo di imitazione e non di pensiero autonomo.
Nel corso dell’evoluzione, gli esseri umani hanno acquisito numerosi talenti che si collocano principalmente nella sfera emotiva. Tra queste, soprattutto la complessa valutazione delle situazioni, l’empatia e la costante necessità di deviare dal percorso pianificato in tempi molto brevi. L’intelligenza artificiale non sarà mai in grado di farlo.