Il vulcano Kilauea, alle Hawaii, è considerato il più attivo al mondo, ma ci sono ancora molti misteri che circondano la sua origine. Un nuovo studio pubblicato su Nature Communications ha esaminato ogni possibile interrogativo e suggerisce che la matrice di magma originale si trovi a più di 90 chilometri sotto il centro del vulcano stesso.
Due indagini precedenti avevano scoperto due camere magmatiche poco profonde sotto Kilauea, ma queste non erano abbastanza grandi da spiegare la quantità di magma che il vulcano sputa.
Una cristallizzazione di migliaia di anni fa
Le analisi di frammenti rotti di antica roccia vulcanica – particolarmente difficili da trovare a causa degli strati di lava sotto i quali sono sepolti – scavati nel sud-est dell’isola mostrano che Kilauea è nato da una pozza di materiale piroclastico a quasi 100 chilometri dalla profondità della Terra. Tra circa 210.000 e 280.000 anni fa, la placca tettonica del Pacifico si spostò e un’eruzione di magma esplose e raggiunse il mare. Quando il liquido bollente si raffreddò e si solidificò, formò un enorme scudo che si stabilì tra le onde 100.000 anni fa.
Così nacque Kilauea. In precedenza, si credeva che il vulcano fosse stato creato dallo scioglimento parziale delle rocce a causa del calore emesso. Tuttavia, la nuova ricerca non ha trovato prove per questa ipotesi. Invece di una fusione parziale, il vulcano si è formato con una cristallizzazione frazionata, la creazione di cristalli in pozze profonde di magma, che non reagiscono con la fusione residua in seguito.
“Abbiamo esplorato la formazione di questi campioni attraverso un lavoro sperimentale, che prevede lo scioglimento di rocce sintetiche ad alte temperature (sopra i 1.100°C) e alte pressioni (sopra i 3 GPa) e utilizzando un nuovo metodo di modellazione. Abbiamo concluso che i campioni potrebbero essere formati solo dalla cristallizzazione e dalla rimozione del granato“, spiega la geologa Laura Miller, autrice principale dello studio.
Il granato è un cristallo che può formarsi quando il magma è sottoposto a pressioni e temperature elevate, a più di 90 chilometri al di sotto della crosta terrestre. La sua presenza suggerisce che l’eruzione originale che ha formato il vulcano provenisse da profondità simili o anche più profonde.