
La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto senza precedenti in tutto il mondo. Solo negli Stati Uniti, sono stati segnalati più di 78 milioni di casi, con più di 948.000 decessi attribuiti direttamente all’infezione. Tra i pazienti ricoverati in ospedale per Covid-19, sono state riportate varie anomalie nei test cardiaci con un’ampia gamma di complicanze cardiovascolari, come danno miocardico, trombosi, aritmia. Per alcuni pazienti questi sintomi cardiaci possono durare anche alcuni mesi dopo la malattia, soprattutto negli atleti.
Inoltre i ricercatori hanno suggerito un coinvolgimento miocardiaco anche su persone asintomatiche e anche dopo aver ricevuto un vaccino m-RNA Covid-19. Per i medici che curano questi individui, esiste un numero crescente di domande relative alla valutazione e alla gestione di queste condizioni, nonché alla ripresa sicura dell’attività fisica. Riconoscendo che il Covid-19 può influenzare avere a breve e termine lungo su più sistemi di organi, le raccomandazioni formulate si limitano ad alcune delle sequele cardiovascolari più comuni negli adulti.
Covid-19 e miocardite, negli atleti un sintomo non tanto comune come si pensava
La valutazione dei sintomi cardiovascolari dopo l’infezione è fondamentale e questo studio si concentra sulle condizioni che i medici possono avere difficoltà a diagnosticare e gestire, miocardite. Le raccomandazioni sono destinate ad essere a una popolazione ampia e non selezionata. La miocardite è stata riconosciuta come una complicanza rara ma grave dell’infezione da SARS-CoV-2 e della vaccinazione con mRNA. Altre anomalie miocardiche sono state note anche sulla risonanza magnetica cardiaca, anche in assenza di sintomi cardiaci. PASC comprende un ampio raggio di sintomi che emergono e persistono anche dopo mesi dall’infezione iniziale.
Durante l’analisi al riguardo i ricercatori hanno diviso in due gruppi con questa condizione: quelli con una malattia cardiovascolare distinguibile e quelli che non sono in grado di spiegare la comparsa dei sintomi. All’inizio della pandemia, le segnalazioni di lesioni miocardiche significative tra i ricoverati in ospedale con Covid-19 hanno sollevato per i rischi sostenuti dagli atleti dopo l’infezione. Numerosi studi osservazionali di grandi dimensioni hanno anche contribuito a delineare l’utilità e gli svantaggi di diverse strategie diagnostiche. L’assenza di metodi uniformi per la valutazione non invasiva di questi pazienti limita ulteriormente il confronto dei metodi diagnostici.
Le cause sottostanti sono numerose e comprendono, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, miocardite, sindrome coronarica acuta, ischemia da domanda, sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini e sindrome infiammatoria multisistemica negli adulti, tempesta di citochine e infezione virale acuta che s’è ammalata la cardiopatia subclinica. Poiché una o più di queste eziologie possono coesistere.
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