
Uno studio lungo 18 anni ha misurato l’aumento degli alimenti industrialmente trasformati che possono contribuire all’aumento di obesità ed altre malattie croniche. Il consumo di questi alimenti ultra-processati è in costante crescita da oltre due decenni soprattutto nella popolazione statunitense. Il cambiamento dei piani alimentari degli statunitensi è una questione preoccupante in quanto inserire questo tipo di cibi rende la dieta di scarsa qualità e porta ad un elevato rischio di malattie croniche.
Solitamente questo tipo di alimenti vengono trasformati industrialmente sono ricchi di additivi e in gran parte privi di cibi integrali. Il nuovo studio ha analizzato i dati dietetici di circa 41.000 persone dal 2001 al 2018. Ai partecipanti è stato domandato cosa assumessero nelle ultime 24 ore e il team ha raggruppato gli alimenti in quattro categorie: Alimenti minimamente trasformati, ingredienti culinari lavorati, alimenti trasformati e cibi ultra-processati.
Obesità, il consumo elevato dei cibi ultra-processati ne aumenta il rischio
I ricercatori hanno quindi calcolato la percentuale di calorie consumate da ciascun gruppo alimentare. Il consumo di alimenti è cresciuto dal 53,5 al 57% al termine dello studio. È aumentato il consumo di cibi precotti, mentre è diminuita l’assunzione di alcuni cibi e bevande zuccherate. Anche l’assunzione di cibi integrali è diminuita dal 32 al 27% delle calorie a causa del poco consumo di carne e latticini.
Indipendentemente dal reddito, le persone di quasi tutti i gruppi demografici ha implementato cibi ultra-processati nella loro alimentazione ad eccezione degli ispanici che hanno continuato ad assumere una dieta ricca di cibi integrali. Data la crescente assunzione di alimenti ultra-processati negli Stati Uniti e le crescenti prove che collegano questi alimenti a malattie croniche, i ricercatori raccomandano di attuare politiche per ridurne il consumo.
Supportano anche programmi e politiche per aumentare la disponibilità, l’accessibilità e l’accessibilità dei cibi integrali, specialmente tra le popolazioni svantaggiate. Mentre lo studio si è concentrato sui dati precedenti al Covid-19, ci sono indicazioni che la pandemia abbia portato ad un aumento del consumo di cibi meno nutrienti e stabili.
Foto di (Joenomias) Menno de Jong da Pixabay