obesità cibi ultra-processati
Foto di (Joenomias) Menno de Jong da Pixabay

Uno studio lungo 18 anni ha misurato l’aumento degli alimenti industrialmente trasformati che possono contribuire all’aumento di obesità ed altre malattie croniche. Il consumo di questi alimenti ultra-processati è in costante crescita da oltre due decenni soprattutto nella popolazione statunitense. Il cambiamento dei piani alimentari degli statunitensi è una questione preoccupante in quanto inserire questo tipo di cibi rende la dieta di scarsa qualità e porta ad un elevato rischio di malattie croniche.

Solitamente questo tipo di alimenti vengono trasformati industrialmente sono ricchi di additivi e in gran parte privi di cibi integrali. Il nuovo studio ha analizzato i dati dietetici di circa 41.000 persone dal 2001 al 2018. Ai partecipanti è stato domandato cosa assumessero nelle ultime 24 ore e il team ha raggruppato gli alimenti in quattro categorie: Alimenti minimamente trasformati, ingredienti culinari lavorati, alimenti trasformati e cibi ultra-processati.

 

Obesità, il consumo elevato dei cibi ultra-processati ne aumenta il rischio

I ricercatori hanno quindi calcolato la percentuale di calorie consumate da ciascun gruppo alimentare. Il consumo di alimenti è cresciuto dal 53,5 al 57% al termine dello studio. È aumentato il consumo di cibi precotti, mentre è diminuita l’assunzione di alcuni cibi e bevande zuccherate. Anche l’assunzione di cibi integrali è diminuita dal 32 al 27% delle calorie a causa del poco consumo di carne e latticini.

Indipendentemente dal reddito, le persone di quasi tutti i gruppi demografici ha implementato cibi ultra-processati nella loro alimentazione ad eccezione degli ispanici che hanno continuato ad assumere una dieta ricca di cibi integrali. Data la crescente assunzione di alimenti ultra-processati negli Stati Uniti e le crescenti prove che collegano questi alimenti a malattie croniche, i ricercatori raccomandano di attuare politiche per ridurne il consumo.

Supportano anche programmi e politiche per aumentare la disponibilità, l’accessibilità e l’accessibilità dei cibi integrali, specialmente tra le popolazioni svantaggiate. Mentre lo studio si è concentrato sui dati precedenti al Covid-19, ci sono indicazioni che la pandemia abbia portato ad un aumento del consumo di cibi meno nutrienti e stabili.

Foto di (Joenomias) Menno de Jong da Pixabay