
La NASA ha affermato che secondo i nuovi dati riguardo l’asteroide Bennu, l’oggetto potrebbe ancora essere una minaccia per la Terra. Tuttavia un gruppo di scienziati, che analizzano l’asteroide, prevedono che l’asteroide ha poche probabilità di colpire il nostro pianeta nei prossimi secoli.
Solitamente Bennu e anche altri asteroidi sono definiti come oggetti vicini alla Terra e sono oggetti che hanno la possibilità di arrivare entro i 50 milioni di chilometri dall’orbita terrestre. Bennu è stato scoperto per la prima volta nel 1999. Dovrebbe essersi formato nei primi 10 milioni di anni del nostro sistema solare, più di 5 miliardi di anni fa.
Asteroide Bennu, possibile minaccia alla Terra
Si sposta nello spazio vicino alla Terra a causa delle interazioni gravitazionali con altri pianeti ed è in grado di assorbire il calore del sole, dandogli una spinta aggiuntiva. Si stima che questo asteroide passi più vicino alla Terra ogni 6 anni. Gli ultimi dati su Bennu sono stati raccolti dalla sonda spaziale Osiris-Rex della NASA, che ha trascorso più di due anni ad osservare l’asteroide. La navicella spaziale è ora in viaggio di ritorno sulla Terra, con la NASA che prevede il suo arrivo nel settembre 2023.
L’obiettivo principale della missione è quella di raccogliere dei campioni e permettere agli scienziati di capire come si sono formati i pianeti e come è iniziata la vita sulla Terra. Tuttavia i nuovi dati hanno permesso ai ricercatori di farsi un’idea migliore sui movimenti attuali e futuri dell’asteroide. Uno dei risultati dello studio è una previsione che questo asteroide passerà molto vicino alla Terra nel 2135. Percorrerà la metà della distanza che si trova dalla Terra alla Luna.
Finora si era stimato che Bennu avesse 1 su 2.700 possibilità di colpire entro il 2200. Con i nuovi dati la possibilità diventa 1 su 1.750 nel 2300. Anche se questa previsione può essere preoccupante, la NASA suggerisce che le persone non dovrebbero preoccuparsi. Se l’asteroide dovrebbe colpire il pianeta non farebbe estinguere la vita terrestre. Potrebbe però creare un cratere di 10-20 volte la dimensione dell’asteroide.