asteroide Bennu

La NASA ha rivelato che la sonda OSIRIS-REx è riuscita a raccogliere un grande campione di particelle dall’asteroide Bennu, così tanto materiale da causare la chiusura corretta del coperchio del compartimento. La scorsa settimana, la sonda spaziale OSIRIS-REx della NASA si è avvicinata brevemente alla superficie dell’asteroide e ha prelevato campioni di detriti sciolti.

La manovra spaziale è avvenuta a 320 milioni di chilometri di distanza e il velivolo, controllato a distanza da un team di scienziati, ha toccato la superficie dell’asteroide – che si muove a circa 101mila chilometri orari – per brevi secondi.

Durante il fine settimana, il team di scienziati ha condotto diverse manovre per misurare esattamente la quantità di materiale raccolto, sperando di aver raggiunto i 60 grammi inizialmente previsti. Con gran sorpresa, l’operazione ha portato alla raccolta di quasi due chilogrammi di roccia, polvere e detriti. Questa grande quantità ha prodotto una chiusura scorretta dello sportello del deposito e la perdita di parte del materiale nello spazio.

C’è così tanto materiale che il campione ci sta sfuggendo“, ha detto venerdì l’amministratore della NASA Thomas Zurbuchen. Dante Lauretta, che coordina il progetto, ha confermato, aggiungendo che “una cifra consistente sta fluttuando“.

 

Una manovra delicata

Le telecamere di bordo consentono di vedere 400 grammi di campioni, ma i ricercatori della NASA stimano che il campione raggiunga effettivamente i due libbre. Alcuni pezzi fino a tre centimetri impediscono la corretta chiusura del coperchio del serbatoio.

Durante l’operazione di raccolta, durata solo sei secondi, la sonda della NASA avrà posizionato il braccio di raccolta tra i 24 ei 48 centimetri di profondità, il che spiega perché ha raccolto troppo materiale.

Il team procederà con lo stoccaggio del materiale raccolto e inizierà a preparare il ritorno della sonda sulla Terra. OSIRIS-REx dovrebbe tornare a casa nel settembre 2023 con il più grande campione di spazio dall’era Apollo, che aiuterà gli scienziati a svelare le origini del nostro Sistema Solare.

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