
Si sta discutendo molto sulla perdita di efficacia dei vaccini Covid-19 nel tempo e ci sono diversi modi per studiare questo fenomeno. Alcuni studi hanno sottolineato come nel giro di dieci settimane dalla somministrazione di Pfizer una persona perde oltre la metà degli anticorpi. Sembra una brutta notizia, ma una nuova ricerca ha mostrato come dopo sei mesi l’efficacia generale rimane dell’84%.
L’efficacia partiva dal 96% e dopo sei mesi è scesa di dodici punti percentuali e questo indica che il vaccino di Pfizer rimane assolutamente valido nel prevenire i casi più gravi della malattia così come i casi sintomatici in generale. Questo dato però apre la pista per una previsione sul futuro e di fatto l’efficienza potrebbe arrivare a solo il 50% dopo un anno e mezzo.
Pfizer: l’efficacia del vaccino
Un problema di questo studio riguarda la variante Delta. Il numero di partenza sopracitato fa riferimento alla difese contro i casi sintomatici di altri ceppi e non quello indiano. Quest’ultimo ha dimostrato di essere particolarmente bravo di evitare le difese che il vaccino di Pfizer aiuta a creare nel nostro organismo. Purtroppo, al momento, risulta difficile dire quale sia il grado di protezione offerta in questa quarta ondata di Covid-19.
La variante Delta è il problema più grande attualmente per il mondo e il vaccino di Pfizer è un’arma valida, ma non completamente efficacie. Potrebbe diventarlo solo se tutta la popolazione eleggibile si facesse somministrare le dosi previste così da impedire al virus di girare liberamente, al contrario di quello che sta facendo ora.