Secondo un nuovo studio, una versione più “verde” della dieta mediterranea potrebbe essere ancora più sana per il cuore, soprattutto negli uomini. Una dieta mediterranea verde comporta un maggior consumo di vegetali e molta meno carne rossa e pollame rispetto alla sua versione più tradizionale.
Sappiamo che la dieta mediterranea è associata ad un minor rischio di malattie cardiache, soprattutto a carico delle coronarie, ictus e diabete. I ricercatori ritengono che questo si verifichi proprio per il suo maggiore apporto di frutta e verdura e un minor apporto di carne rossa.
Più verdure e meno carni rossi, ecco la dieta mediterranea verde
Secondo questa nuova ricerca, come ha affermato anche il coautore dello studio Iris Shai, professore di epidemiologia e salute pubblica presso l’Università Ben-Gurion del Negev a Beersheba, in Israele e professore presso la Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, “una dieta mediterranea ulteriormente limitata nel consumo di carne rossa e con un parallelo aumento delle proteine vegetali verdi con un alto contenuto di polifenoli e fitosteroli può fornire una maggiore protezione cardiometabolica rispetto ad una dieta mediterranea sana. Ciò è stato particolarmente notevole nell’insolita e significativa riduzione del 4% del colesterolo ‘cattivo’ (LDL) e nella regressione del 20% nell’infiammazione sistemica di basso grado”.
Riuscire a determinare se una dieta mediterranea più “verde” sia migliore dell’originale, ha richiesto uno studio su quasi 300 persone, tutti adulti con uno stile di vita sedentario e moderatamente obesi, con un età media di 51 anni. Lo studio è stato condotto da Shai e dai suo colleghi, che hanno diviso i partecipanti al test in 3 diversi gruppi.
Ad un primo gruppo è stata assegnata una dieta salutare con un aumento dell’attività fisica. Il secondo gruppo aveva invece una dieta mediterranea tradizionale con un limite di 1500/1800 calorie per gli uomini e 1200/1400 calorie per le donne. Anche in questo gruppo è stata aumentata l’attività fisica.
Al terzo gruppo invece è stata assegnata una dieta mediterranea più verde con un apporto calorico simile a quello del secondo gruppo, così come per l’attività fisica. A questo gruppo dunque è stata sconsigliata l’assunzione di carni rosse e lavorate, mentre è stata consigliata l’assunzione di circa 28 grammi di noci al giorno e 3 o 4 tazze di tè verde, sempre giornaliere.
A questo si aggiungono i consigli per un maggior consumo di vegetali, incluso il consumo di circa 100 g di cubetti congelati di wolffia globosa, la lenticchia d’acqua, in un frullato, da consumare come sostituto della carne.
La dieta verde ha più successo
Al termine del periodo di dieta, i risultati ottenuti dai volontari dei tre gruppi, sono stati messi a confronto. A seguito dell’analisi comparativa i ricercatori hanno notato che i gruppi a cui erano state assegnate le due varianti di dieta mediterranea, avevano perso più peso rispetto al primo gruppo, con una media di 6,3 kg persi per la dieta verde, 5, 4 kg per quella tradizionale e 1,5 kg per l’alimentazione sana sana.
Ma non solo il peso ha testimoniato la maggiore efficacia della dieta mediterranea, anche i centimetri di girovita hanno dato risultati abbastanza chiari. Coloro che avevano la dieta verde hanno perso poco più di 8,6 cm dalla vita, per quella tradizionale si è registrata una diminuzione di poco meno di 6,8 cm e tra quelli della che avevano un’alimentazione sana meno di 4,3. Inoltre la dieta mediterranea verde ha fatto registrare anche le maggiori riduzioni di colesterolo LDL.
Con la dieta mediterranea verde si sono notati anche dei miglioramenti maggiori della pressione sanguigna, della resistenza all’insulina e della proteina C reattiva, un importante marker di infiammazione.