Oltre 100 scienziati hanno messo sotto accusa lo studio che affermava che l’idrossiclorochina fosse la soluzione per debellare il Covid-19. Secondo questi ricercatori, infatti, questo farmaco non ha funzionato poiché mancante di zinco.
Lo studio del Lancet è stato usato per suggerire che non solo l’idrossiclorochina aveva scarso effetto sul recupero di Covid-19, ma avrebbe potuto aumentare i ritmi cardiaci anormali e le morti.
Covid-19, l’idrossiclorochina funziona veramente?
I dati provenienti dall’Africa indicano che quasi il 25% dei i casi Covid-19 e il 40% di tutti i decessi si sono verificati negli ospedali associati alla Surgisphere, che avevano una sofisticata registrazione elettronica dei dati dei pazienti. Sia il numero di casi e morti, sia la raccolta dettagliata dei dati, sembrano improbabili.
Surgisphere è una società di analisi dei dati sanitari. Il fattore eclatante, che ha sollevato scetticismo, è stata la presenza di un database così vasto in oltre 600 ospedali, di cui nessuno sapeva della sua esistenza, ha detto il dottor Adrian Hernandez del Duke Clinical Research Institute.
Il documento è stato pubblicato il 22 maggio, quando Trump ha spinto il paese a riaprire dopo estese chiusure per la pandemia da Coronavirus. Lo studio del Lancet ha apportato due correzioni al suo rapporto, ma non ci sono state modifiche ai risultati del documento. L’omissione dello zinco nell’argomentazione dell’HCQ è eclatante, in quanto, secondo il team di ricercatori, il presidente Trump non abbia utilizzato un supporto scientifico nella sua argomentazione.
I media e lo studio non hanno riconosciuto lo zinco come vitale per l’efficacia del trattamento HCQ. Lo zinco è un integratore che agisce come un miglioramento del sistema immunitario. Sviluppa cellule immunitarie o anticorpi, per aiutare la risposta del corpo a un virus. In effetti, è lo zinco che attacca il patogeno con l’idrossiclorochina come sistema di rilascio, secondo lo specialista americano di malattie infettive Joseph Rahimian.