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Foto di delo da Pixabay

Negli ultimi anni, le diete ipocaloriche sono diventate una scelta popolare per chi desidera perdere peso rapidamente. Ridurre drasticamente le calorie può sembrare una strategia efficace a breve termine, ma sempre più studi mettono in luce un potenziale effetto collaterale preoccupante: l’aumento del rischio di depressione. Questo legame tra alimentazione restrittiva e salute mentale è oggi al centro dell’attenzione di molti esperti.

Una dieta ipocalorica prevede un apporto energetico inferiore al fabbisogno quotidiano. Solitamente si tratta di regimi alimentari che forniscono tra le 800 e le 1.200 calorie al giorno, molto meno rispetto alla media raccomandata per un adulto. Seppur utili in contesti clinici specifici e sotto controllo medico, queste diete vengono spesso adottate in modo autonomo e senza supervisione.

Il lato oscuro delle diete ipocaloriche: aumentano il rischio di depressione?

Stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione e sbalzi d’umore sono alcuni dei sintomi che possono comparire durante una dieta troppo restrittiva. Secondo alcuni ricercatori, la carenza di nutrienti essenziali come carboidrati, acidi grassi omega-3, vitamine del gruppo B e aminoacidi può alterare la chimica cerebrale, influenzando negativamente il tono dell’umore.

La serotonina, nota come l’ormone del “buonumore”, è uno dei neurotrasmettitori più influenzati dall’alimentazione. Una dieta povera di triptofano – un aminoacido essenziale che il corpo non può produrre da solo – può ridurne la produzione. Questo squilibrio può portare a sensazioni di tristezza e apatia, alimentando un circolo vizioso difficile da spezzare.

Uno studio pubblicato sul Journal of Affective Disorders ha osservato un aumento dei sintomi depressivi in soggetti che avevano seguito diete drasticamente ipocaloriche per diverse settimane. Altri studi evidenziano come le fluttuazioni di peso frequenti, tipiche delle cosiddette “diete yo-yo”, siano associate a un maggior rischio di disturbi dell’umore.

Fondamentale seguire piani alimentari equilibrati, personalizzati e supervisionati da professionisti

In molti casi, la scelta di seguire una dieta ipocalorica nasce da pressioni estetiche e modelli irrealistici veicolati dai social media. Questa costante tensione a raggiungere un ideale corporeo può generare insoddisfazione cronica, bassa autostima e ansia, fattori che predispongono alla depressione, specialmente tra i più giovani.

Per evitare conseguenze psicologiche negative, è fondamentale seguire piani alimentari equilibrati, personalizzati e supervisionati da professionisti. L’attività fisica regolare, il supporto psicologico e una buona qualità del sonno sono altri elementi chiave per mantenere stabile l’umore durante un percorso di dimagrimento.

Dimagrire non deve significare sacrificare il benessere mentale. Una dieta sostenibile e bilanciata dovrebbe puntare su alimenti nutrienti, sazietà e gratificazione, non su regimi rigidi e penalizzanti. Il messaggio degli esperti è chiaro: la salute, fisica e mentale, viene prima di tutto.

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