camminare in salita brucia grassi
Foto di Elin Tabitha su Unsplash

Nel mondo del fitness, una domanda ricorrente divide appassionati e neofiti: è più efficace camminare in salita o correre per perdere peso e bruciare i grassi? Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sempre la corsa è la soluzione migliore. Sempre più studi indicano che una camminata in salita, se ben strutturata, può avere effetti sorprendenti sul metabolismo lipidico.

Correre è sicuramente un’attività ad alta intensità, che comporta un elevato dispendio calorico in tempi relativamente brevi. Tuttavia, camminare in salita attiva diversi gruppi muscolari e mantiene la frequenza cardiaca in una zona ottimale per il consumo dei grassi, nota come “fat-burning zone“. Questa fascia, tra il 60% e il 70% della frequenza cardiaca massima, è proprio quella in cui l’organismo attinge maggiormente ai lipidi come fonte energetica.

Meglio camminare in salita o correre? Il confronto sul consumo di grassi

Durante la corsa, il corpo brucia più calorie totali, ma tende a privilegiare i carboidrati come fonte di energia. Invece, camminando in salita, la minore intensità favorisce un maggiore utilizzo dei grassi. Questo non significa che la camminata sia “migliore” in assoluto, ma che può essere più efficace per chi mira specificamente alla riduzione della massa grassa.

Camminare su pendenze attiva in modo più profondo i muscoli posteriori della coscia, i glutei e i polpacci. Questo comporta un aumento del tono muscolare, che a sua volta favorisce il metabolismo basale. Più muscoli significano infatti un maggior consumo di energia anche a riposo, contribuendo così alla perdita di peso nel lungo periodo.

Un altro vantaggio della camminata in salita rispetto alla corsa è il ridotto impatto sulle articolazioni, in particolare su ginocchia e caviglie. Questo rende l’attività adatta a una fascia più ampia di popolazione, comprese le persone in sovrappeso o con problematiche muscolo-scheletriche, che potrebbero trovare la corsa troppo traumatica.

L’aspetto psicologico gioca un ruolo chiave

Per ottenere benefici significativi in termini di bruciare grassi, la costanza è fondamentale. Camminare in salita per 30-45 minuti al giorno può produrre risultati evidenti in poche settimane, specialmente se abbinato a una dieta bilanciata. L’aspetto psicologico gioca un ruolo chiave: la camminata, essendo meno faticosa della corsa, può essere mantenuta con più facilità nel tempo.

Studi condotti su persone in fase di dimagrimento hanno evidenziato che esercizi aerobici a bassa intensità, come la camminata inclinata, possono portare a una riduzione maggiore del grasso viscerale rispetto agli esercizi ad alta intensità. Inoltre, camminare in salita stimola il sistema cardiovascolare senza provocare picchi di cortisolo, un ormone che può ostacolare la perdita di peso se cronicamente elevato.

Non esiste una risposta univoca, ma una verità su misura: se l’obiettivo è bruciare più grassi con un’attività sostenibile nel tempo, camminare in salita è una scelta strategica ed efficace. La corsa resta utile per chi cerca performance, velocità e un consumo calorico elevato, ma la camminata inclinata offre un’alternativa potente, meno stressante e altamente accessibile.

Foto di Elin Tabitha su Unsplash