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Foto di Valentin Kremer su Unsplash

La pelle umana è molto più di un semplice rivestimento: è un ecosistema complesso abitato da milioni di microrganismi. Il microbioma cutaneo, composto da batteri, funghi e virus, svolge un ruolo fondamentale nella protezione immunitaria e nel mantenimento della salute della pelle.

Una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Investigative Dermatology ha scoperto che alcuni batteri che vivono sulla nostra pelle agiscono come una protezione solare naturale, aiutando a difendere l’organismo dai dannosi raggi ultravioletti (UV).

Microbi e luce solare: un’interazione chiave

Secondo lo studio, i microbi cutanei possono ridurre gli effetti immunosoppressivi dei raggi UV, in particolare dei raggi UVB, responsabili delle scottature solari.

I ricercatori hanno osservato questo fenomeno sulla pelle dei topi, simulando l’esposizione solare tramite applicazione topica di acido cis-urocanico — una molecola che si forma naturalmente sulla nostra pelle dopo l’esposizione alla luce solare, e che può causare infiammazioni e immunosoppressione.

Un enzima protettivo: l’urocanasi

Lo studio ha evidenziato che batteri comuni come lo Staphylococcus epidermidis, un abitante naturale della pelle umana, producono un enzima chiamato urocanasi quando esposti ai raggi UV.

Questo enzima metabolizza l’acido cis-urocanico, riducendone l’accumulo e quindi limitando gli effetti negativi dei raggi UVB, come la soppressione del sistema immunitario o la predisposizione a malattie cutanee.

Il microbioma come filtro solare biologico

Come spiega l’autore principale dello studio, Vijaykumar Patra, si sapeva da tempo che i raggi UV modulano le risposte immunitarie cutanee. Tuttavia, è una novità scoprire che i microbi cutanei possono attivamente interferire con questi effetti.

“La sovrapposizione tra metabolismo microbico e immunità dell’ospite è diventata il fulcro della nostra ricerca”, afferma Patra.

Questa scoperta apre la strada a nuovi approcci nella prevenzione delle malattie cutanee legate al sole, come infiammazioni croniche o persino il cancro della pelle, utilizzando il potenziale del microbioma come difesa naturale.

Prospettive future: verso cosmetici e trattamenti basati sul microbioma

Sebbene lo studio sia ancora in fase iniziale e condotto su modelli animali, i risultati potrebbero ispirare lo sviluppo di probiotici cutanei, creme o trattamenti solari basati su questi batteri protettivi.

Una nuova frontiera in cui biologia, dermatologia e microbiologia si intrecciano, mostrando che il nostro corpo possiede già, in parte, gli strumenti per proteggersi — se solo impariamo a conoscerli e a valorizzarli.

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