
“La notte stellata” di Vincent van Gogh, realizzata nel giugno del 1889, è una delle opere più celebri della storia dell’arte occidentale. Il dipinto, che ritrae un cielo pieno di vortici luminosi e un villaggio sereno, è stato oggetto di numerose interpretazioni artistiche e scientifiche. Tuttavia, l’idea che Van Gogh abbia riprodotto accuratamente i vortici turbolenti di Kolmogorov, proposta recentemente in un articolo pubblicato sul Journal of Turbulence, è stata messa in discussione da esperti di fisica.
La teoria dei vortici di Kolmogorov
L’articolo sul Journal of Turbulence aveva suscitato grande interesse, suggerendo che i vortici nel cielo dipinto da Van Gogh potessero aderire alla teoria turbolenta di Kolmogorov. Questa teoria, che descrive il comportamento caotico dei flussi di fluidi, è uno degli studi fondamentali nella fisica della turbolenza. Secondo gli autori dello studio, Van Gogh sarebbe riuscito a catturare non solo la forma dei vortici, ma anche la loro intensità e distanza relativa in modo sorprendentemente preciso.
Le obiezioni degli esperti
Tuttavia, Mohamed Gad-el-Hak e James J. Riley, rispettivamente professori di ingegneria presso le università di VCU e Washington, hanno sollevato dubbi sostanziali su questa teoria. Secondo i due fisici, il dipinto non contiene alcuna proprietà misurabile che possa essere associata alla fisica turbolenta. Non solo, ma il campo di flusso atmosferico ipotizzato nel dipinto non rispetta nemmeno i requisiti della teoria di Kolmogorov.
In un articolo successivo, Riley ha dichiarato che “non esiste alcuna proprietà identificabile nel dipinto che possa applicare la teoria turbolenta ai vortici di Van Gogh”. Pertanto, le conclusioni dell’articolo precedente sono, secondo questi esperti, completamente errate.
L’arte come esperienza astratta
Nonostante le critiche scientifiche, il fascino de “La notte stellata” rimane intatto. Van Gogh ha creato un’opera straordinariamente astratta e poetica, un’interpretazione del cielo che trascende la semplice rappresentazione fisica. Il dipinto, pur non essendo un capolavoro della fisica, resta uno dei più iconici della storia dell’arte, grazie alla sua capacità di evocare emozioni e suggestioni universali, lontane dalle rigide leggi scientifiche.
In definitiva, la bellezza della “Notte stellata” risiede nella sua ambiguità e nel modo in cui l’arte può evocare un mondo che sfida ogni tentativo di definizione o misura.
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