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La nostra memoria funziona come un archivio personale, spesso influenzato dalle emozioni. Le neuroscienze ci insegnano che il nostro cervello non memorizza i ricordi in modo oggettivo come farebbe un computer, ma in modo emozionale. Ogni esperienza vissuta viene filtrata attraverso le emozioni e le sensazioni provate, rendendo i nostri ricordi una ricostruzione soggettiva e spesso distorta della realtà.

 

La Memoria Emozionale

Il cervello predilige e conserva più efficacemente i ricordi carichi di emozioni. Anche se il nostro cervello è complesso e potente, ha una capacità di memoria limitata. Le emozioni aiutano il cervello a valutare e dare priorità ai ricordi più rilevanti, utili e significativi.

Amigdala e Ippocampo: I Custodi dei Ricordi

Il ruolo delle emozioni nella memoria si spiega a livello fisiologico. Quando viviamo emozioni intense, l’amigdala, una parte primitiva del cervello che gestisce le emozioni, rilascia ormoni come l’adrenalina, la dopamina e la noradrenalina. Questi ormoni innescano la reazione di “attacco o fuga” e mobilitano vari centri neurali. Nella preistoria, queste reazioni erano cruciali per la sopravvivenza, aiutando a distinguere tra stimoli utili e pericolosi. Oggi, l’amigdala continua a valutare la valenza emozionale delle esperienze e informa l’ippocampo, la struttura cerebrale responsabile della memoria a lungo termine, su quali ricordi conservare.

La Memoria Emozionale nel Marketing e nella Pubblicità

La tendenza a ricordare emozionalmente spiega perché il marketing e la pubblicità puntino a suscitare reazioni emotive. Perché una campagna emozionale abbia successo, è essenziale che le emozioni evocate siano allineate con i valori del brand e che il contesto e il momento di veicolazione siano appropriati. Un esempio di errore in questo senso è stato lo spot “Make Safe Happen” di Nationwide durante il Super Bowl 2015. Il messaggio, pur motivato da buone intenzioni, era inappropriato per il contesto festoso dell’evento, risultando deprimente per il pubblico.

L’Affidabilità della Memoria Emozionale

I nostri ricordi sono fortemente influenzati dalle emozioni, il che significa che sono soggettivi e spesso distorti. Il cervello ricorda seguendo una gerarchia dal generale al particolare, riempiendo le lacune con approssimazioni e scorciatoie mentali, note come euristiche. Questo spiega perché i dati raccolti da indagini di mercato tradizionali, come questionari e focus group, non sempre riflettono accuratamente le esperienze emozionali dei consumatori.

La memoria emozionale, pur essendo soggettiva, gioca un ruolo cruciale nel modo in cui ricordiamo e valutiamo le esperienze. Comprendere questo meccanismo è fondamentale non solo per le neuroscienze, ma anche per il marketing e la pubblicità, dove evocare emozioni può rendere un messaggio più memorabile e influente.