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Un secolo fa, un’epidemia devastante chiamata encefalite letargica, o “malattia del sonno”, colpì circa un milione di persone in tutto il mondo, lasciando scienziati e medici increduli. I sintomi iniziali sembravano quelli dell’influenza, ma si trasformavano in un mix di letargia profonda, rigidità muscolare, e gravi alterazioni cognitive. Alcuni pazienti rimanevano quasi “congelati” in stati simili a coma per anni, senza possibilità di ripresa. Chi non soccombeva alla malattia riportava danni permanenti alla mobilità e alla personalità, una condizione ripresa nel film Awakenings con Robert De Niro, basato sulle esperienze documentate dal neurologo Oliver Sacks.

Nonostante i tentativi di scoprire la causa dell’epidemia, gli scienziati non hanno trovato risposte certe. La teoria di un’infezione virale, per esempio, sembrava inizialmente plausibile, ma l’assenza di evidenze solide ha lasciato molti dubbi. La malattia comparve e sparì senza una spiegazione scientifica e, nonostante alcune correlazioni iniziali con l’influenza spagnola, non ci sono prove conclusive di un legame diretto.

Recentemente è stata avanzata una nuova teoria: l’encefalite letargica potrebbe essere stata una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario dei pazienti attaccava il proprio cervello, causando una sintomatologia devastante. Sebbene la teoria autoimmune sia intrigante, non è stata dimostrata in modo definitivo, e la malattia continua a essere un enigma.

Indagare su questa epidemia potrebbe essere fondamentale per prevenire o trattare possibili future malattie neurologiche di origine sconosciuta. Senza risposte certe, potremmo non essere preparati a una nuova epidemia neurologica simile.