clima rupestre
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Nel cuore delle aride pianure del deserto di Atbai, nel Sudan orientale, un dipinto rupestre ha svelato un antico segreto: il Sahara, 4000 anni fa, era un paradiso terrestre. Questa sorprendente scoperta, frutto di una ricerca condotta dagli archeologi della Macquarie University e recentemente pubblicata su The Journal of Egyptian Archaeology, rivela un paesaggio drasticamente diverso da quello che oggi conosciamo.

Le pareti rocciose vicino a Wadi Halfa, città settentrionale al confine egiziano, sono state il palcoscenico di un’arte rupestre che ritrae un Sahara rigoglioso e vibrante. Antilopi, elefanti e giraffe si libravano tra le immagini, testimoniando una fauna selvatica fiorente in un ambiente verde. Ma ciò che stupisce ancora di più è la presenza di bovini incisi nelle rocce, suggerendo un’attività pastorale significativa in una regione oggi impensabilmente arida.

Julien Cooper, capo della squadra archeologica, rimane sbalordito da queste raffigurazioni. “Trovarvi bovini incisi è affascinante poiché contrasta fortemente con l’ambiente attuale del Sahara, così arido e inospitale”, dichiara.

Questa arte rupestre non è solo un’espressione artistica, ma una testimonianza di un passato climatico straordinario. Analisi storiche indicano che tra 15.000 e 5.000 anni fa, l’Africa conobbe un periodo di abbondanti precipitazioni, noto come “Sahara verde”. Praterie lussureggianti e laghi d’acqua dolce dominavano il paesaggio, in netto contrasto con l’attuale desolazione.

Tuttavia, il clima mutò, portando a una drammatica aridificazione che trasformò radicalmente la regione e la vita delle sue popolazioni. Il Sahara si svuotò, e le antiche civiltà furono costrette a migrare o ad adattarsi a un ambiente sempre più ostile. Il bestiame fu abbandonato, e la pastorizia si trasformò, segnando un cambiamento profondo nelle comunità locali.

Queste scoperte non solo illuminano la storia del Sahara, ma evidenziano gli impatti dei cambiamenti climatici sulle antiche civiltà. L’arte rupestre diventa così una testimonianza vivente della natura mutevole e spesso instabile della storia climatica del nostro pianeta, invitandoci a riflettere sul nostro rapporto con l’ambiente e sulla nostra capacità di adattamento.