2+2
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La matematica, comunemente vista come una scienza oggettiva, si rivela essere più sfaccettata di quanto si creda. Una recente teoria propone un viaggio attraverso la storia e la filosofia che circonda la celebre affermazione “2+2=5”, sfidando la sua supposta universalità.

 

Esplorando la Storia e le Diverse Interpretazioni di un’Equazione Contestata

L’analisi inizia con René Descartes nel XVII secolo, il quale, pur sostenendo il razionalismo occidentale, sollevò dubbi sulla certezza di equazioni come 2+2=4. Questa provocatoria sfida alla matematica tradizionale è stata poi adottata da figure come George Gordon Byron, Fëdor Dostoevskij, Victor Hugo e Albert Camus per esplorare concetti politici e filosofici.

Il concetto di “2+2=5” è stato ampiamente utilizzato da George Orwell nel suo romanzo “1984” per denunciare l’illogicità della propaganda totalitaria, portando alla riflessione sulla manipolazione della verità. La rock band Radiohead ha contribuito a diffondere questa idea attraverso la musica, mettendo in discussione la scelta di conformarsi all’assurdo invece di ribellarsi.

La corrente di pensiero della Giustizia Sociale Critica (JSC) sfida la matematica come scienza oggettiva, sostenendo che rifletta i sistemi di potere e privilegio. Per alcuni, 2+2 non è una costante, ma una variabile che può essere influenzata dal contesto e dall’interpretazione.

Il dottor Kareem Carr, biostatistico di Harvard, ha amplificato questa prospettiva, affermando che le equazioni matematiche sono astrazioni e il loro significato dipende dalla trasformazione di qualcosa in un numero, il che è un presupposto.

Anche nella matematica, le verità possono essere controverse, suggerendo che la prospettiva della Giustizia Sociale Critica (JSC) potrebbe, in effetti, riscrivere alcune delle regole tradizionali. In un mondo dominato dai dati, la precisione delle ipotesi diventa cruciale per giungere a conclusioni accurate sulla realtà.

Potremmo riflettere sulla percezione comune della matematica come disciplina oggettiva e indiscutibile, aprendo la porta a un mondo dove 2+2 potrebbe non essere sempre uguale a 4, ma potrebbe variare in base al contesto e alle interpretazioni.