musica
Foto di Steve Buissinne da Pixabay

La musica è diventata la colonna sonora onnipresente delle nostre vite quotidiane. Dal fare la spesa al trasporto pubblico, dai caffè ai negozi di lusso, sembra che ovunque andiamo, la musica ci segua. Ma dobbiamo sempre portare con noi la musica? È davvero necessario, e soprattutto, è vantaggioso per noi, i consumatori?

Dalle playlist nei supermercati ai brani negli spazi pubblici, la musica sembra essere diventata una parte inseparabile della nostra esperienza quotidiana. Tuttavia, la domanda cruciale è se questa pratica è davvero necessaria e se porta benefici ai consumatori. Nonostante la sua passione per la musica, ci sono momenti in cui l’eccesso di suoni può diventare fastidioso e persino disturbare la concentrazione, specialmente quando si è in ambienti come caffè o supermercati.

La discussione si estende ai potenziali effetti negativi, come la possibilità che la musica alta in determinati contesti impedisca le conversazioni decenti o addirittura influenzi negativamente l’esperienza del cliente. Tuttavia, la musica può essere un potente strumento di marketing. Uno studio ha dimostrato che un supermercato vendeva più vino francese quando trasmetteva musica francese e più prodotti tedeschi quando la musica tedesca era in sottofondo. La musica può generare una reazione emotiva e influenzare il comportamento dei consumatori.

C’è da considerare anche il problema delle preferenze musicali. Introdurre uno stile o un artista specifico che i clienti odiano potrebbe avere l’effetto contrario, spingendoli a lasciare il negozio o a rinunciare agli acquisti. Inoltre, molte persone potrebbero non essere consapevoli del ruolo strategico della musica nello spazio commerciale e della necessità di pagare royalties alle società di gestione dei diritti d’autore.