
Nell’era digitale, le comunicazioni istantanee sono diventate una parte essenziale della nostra vita quotidiana, e le piattaforme come WhatsApp hanno introdotto nuove modalità di scambio di messaggi, inclusi i messaggi vocali. Tuttavia, l’impiego di quest’ultimi ha suscitato discussioni riguardo al suo impatto sulla salute mentale, con alcune persone segnalando un aumento dell’ansia in risposta a questa forma di comunicazione. Non sempre è bene inviare messaggi vocali, e soprattutto non è sempre si è nel posto e nel momento idoneo per ascoltarli. Questa interruzione di comunicazione, e l’urgenza che si innesca, può causare stati d’ansia nell’interlocutore.
Ricevere, e sentirsi in “obbligo” di ascoltare messaggi vocali può creare imbarazzo, disagio e persino stati d’ansia. Le comunicazioni vocali su Whatsapp non andrebbero ascoltate quando ci si trova sul lavoro, durante un incontro importante o una riunione, sui mezzi di trasporto come bus o treni, e in generale in tutte quelle occasioni in cui non è corretto e rispettoso appoggiare un’orecchio al cellulare ed estraniarsi per qualche minuto.
Ansia, i messaggi vocali su Whatsapp possono aumentarla
Il primo punto da considerare è il cambiamento nel modo in cui percepiamo il tempo. I messaggi vocali richiedono più tempo rispetto alla lettura di un testo, e la necessità di ascoltare un messaggio può essere percepita come un’imposizione temporale, potenzialmente generando stress in chi riceve il messaggio. Inoltre, la natura immersiva dei messaggi vocali può portare una maggiore pressione per rispondere in modo dettagliato. Mentre con i testi è possibile analizzare e rispondere con calma, i messaggi vocali possono far sentire la persona obbligata a fornire una risposta altrettanto dettagliata, aumentando il carico cognitivo e contribuendo all’ansia.
Un altro aspetto importante è la mancanza di controllo sull’esperienza dell’utente. Con i messaggi scritti, è possibile leggere e rileggere un messaggio prima di rispondere, ma i messaggi vocali richiedono una risposta immediata. Questa pressione può generare ansia, specialmente in situazioni in cui la persona si sente impreparata o emotivamente coinvolta. Il contesto sociale aggiunge un ulteriore livello di complessità. La voce porta con sé sfumature emotive e tonali che possono essere mal interpretate, aumentando il rischio di fraintendimenti e conflitti. Questa incertezza nelle interazioni può contribuire all’ansia sociale, con le persone preoccupate di essere fraintese o di fraintendere gli altri.
D’altro canto, alcuni sostengono che i messaggi vocali possono anche ridurre l’ansia, specialmente in situazioni in cui la comunicazione scritta potrebbe non trasmettere completamente le emozioni o l’intenzione dietro il messaggio. L’uso moderato di messaggi vocali può quindi contribuire a una comunicazione più ricca ed empatica. L’impatto dei messaggi vocali su WhatsApp sull’ansia dipende da vari fattori, tra cui le preferenze personali, il contesto sociale e la gestione individuale dello stress. Un utilizzo consapevole di questa forma di comunicazione, unito ad una maggiore consapevolezza delle proprie reazioni e delle dinamiche sociali, può contribuire a minimizzare l’ansia associata a questa modalità di scambio di messaggi.
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