vitamina d-psoriasi
Foto di Andres Siimon su Unsplash

La psoriasi è una malattia cutanea infiammatoria che ha incuriosito medici e ricercatori per decenni. Ora, uno studio recente presentato alla conferenza NUTRITION 2023, organizzata dalla Società Americana di Nutrizione, sta gettando luce su una possibile connessione tra i livelli di vitamina D e la gravità della psoriasi.

Questo studio, uno dei più ampi mai realizzati finora, suggerisce che la vitamina D potrebbe aiutare a regolare questa condizione e apre la possibilità che modifiche nella dieta potrebbero essere vantaggiose per i pazienti con psoriasi.

 

Lo studio

La ricerca, guidata dalla professoressa associata Eunyoung Cho del Dipartimento di Dermatologia della Facoltà di Medicina Warren Alpert dell’Università Brown, si basava su un’analisi di quasi 500 casi di psoriasi raccolti dal National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES). I risultati hanno mostrato un pattern lineare tra la gravità della psoriasi e i livelli di vitamina D misurati nel sangue. In altre parole, man mano che i livelli di vitamina D diminuivano, la gravità della psoriasi tendeva ad aumentare.

Rachel K. Lim, dottoranda presso la stessa istituzione, ha sottolineato l’importanza di questi risultati, evidenziando che, oltre alle terapie topiche con vitamina D sintetica già in uso, l’alimentazione potrebbe fare la differenza nel trattamento della psoriasi. “I nostri risultati suggeriscono che una dieta ricca di vitamina D o l’assunzione di supplementi di vitamina D per via orale potrebbero apportare qualche beneficio ai pazienti con psoriasi“, ha spiegato Lim.

L’influenza della vitamina D sulle malattie cutanee è stata attribuita al suo effetto sul sistema immunitario e sulle cellule coinvolte nella riparazione della pelle. Questo studio è uno dei pochi a esaminare l’associazione tra i livelli di vitamina D e la gravità della psoriasi in una popolazione statunitense su larga scala e da una prospettiva nutrizionale clinica.

Per condurre questo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 40.000 partecipanti al NHANES, identificando 491 casi di psoriasi. Dopo aver corretto per fattori come il fumo, l’età, il sesso, la razza e l’indice di massa corporea, hanno trovato una correlazione significativa tra livelli più bassi di vitamina D e un’incrementata gravità della psoriasi. Hanno anche osservato che i pazienti con una minore superficie corporea colpita dalla psoriasi presentavano livelli medi più alti di vitamina D, mentre coloro con una maggiore superficie colpita avevano livelli più bassi.

È importante notare che, sebbene la vitamina D sia generalmente sicura nei supplementi e negli alimenti, la tossicità è rara. Pertanto, si raccomanda che le persone con psoriasi consultino professionisti della salute prima di iniziare qualsiasi tipo di integrazione.

Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere completamente il meccanismo sottostante e per integrare questa conoscenza in approcci clinici efficaci per i pazienti con psoriasi.