Un nuovo studio ha collegato il consumo di patatine fritte con un aumento del rischio di depressione. Foto di ha11ok da Pixabay

Le patatine fritte, con il loro inconfondibile sapore e profumo, sono per molti un cibo di conforto. Ma attenzione, alimenti come questo, fritti e ricchi di grassi e amido, quindi carboidrati, possono avere un impatto negativo sulla nostra salute mentale.

 

Il consumo di patatine fritte potrebbe aumentare il rischio di depressione

Questo è quanto è emerso da un recente studio condotto da un team di ricercatori di Hangzhou, in Cina. Secondo la ricerca infatti, il consumo frequente di cibi fritti, in particolare patate fritte, era collegato a un maggiore rischio di ansia, circa il 12% in più, ed un rischio del 7% maggiore di depressione, con una maggiore incidenza tra i giovani.

Sappiamo che il consumo in eccesso di cibi fritti può incidere negativamente sulla nostra salute, aumentando il rischio di obesità, ipertensione e altre condizioni negative per la salute, e questo studio sembra darci un ulteriore conferma di questi aspetti.

Va comunque specificato che, secondo diversi esperti di nutrizione, i risultati dello studio sono preliminari e non è ancora del tutto chiaro se siano i cibi fritti a portare problemi di salute mentale o se siano i sintomi di depressione o ansia a spingere le persone verso il consumo di cibi fritti.

 

I risultati dello studio

Per realizzare la loro ricerca, il team di scienziati ha analizzato i dati di 140.728 persone, con un età superiore agli 11 anni. Dopo una prima scrematura, in cui sono stati esclusi tutti coloro che avevano già ricevuto una diagnosi di depressione nei due anni precedenti, sono stati riscontrati un totale di 8.294 casi di ansia e 12.735 casi di depressione tra coloro che consumavano cibi fritti. In particolare le patatine fritte hanno mostrato un aumento del 2% del rischio di depressione rispetto alla carne bianca fritta, come nuggets o cotolette di pollo.

Ma, come afferma il dottor David Katz, specialista in medicina dello stile di vita, non coinvolto nello studio, è anche possibile che “il percorso causale potrebbe altrettanto facilmente essere all’inverso: potrebbero essere le persone con ansia/depressione a rivolgersi al ‘comfort food’ con sempre maggiore frequenza per una parvenza di sollievo”.

Tuttavia questa non è l’unica ricerca che mostra una certa correlazione tra il consumo di cibi fritti e la depressione. Una precedente ricerca aveva infatti dimostrato che il cibo malsano e la cattiva alimentazione possono portare ad un peggioramento dell’umore e al peggioramento di condizioni negative pregresse di salute mentale.

 

Tutta colpa dell’acrilammide?

Secondo questa nuova ricerca, il responsabile della correlazione tra il consumo di cibi fritti e la depressione, potrebbe essere l’acrilammide, una sostanza chimica che si forma durante il processo di frittura, specialmente nelle patatine fritte.

Ma anche secondo il dottor Walter Willett, professore di epidemiologia e nutrizione presso la Harvard TH Chan School of Public Health, questi risultati “dovrebbero essere considerati molto preliminari, in particolare il collegamento con il cibo fritto e l’acrilammide. Gli effetti sulla salute del cibo fritto dipenderanno in gran parte dal tipo di cibo fritto e dal tipo di grasso utilizzato per friggere. Le patate sono motivo di preoccupazione per i possibili effetti dell’umore perché possono causare grandi picchi di zucchero nel sangue e quindi risposte ormonali a questi picchi. Tuttavia, questi picchi sono in parte attenuati dal grasso, presente a causa del grasso della frittura”.

Willett ha inoltre fatto presente che l’acrilammide non è solo un prodotto della frittura. È infatti presente anche nel caffè, come conseguenza della tostatura dei chicchi, e nel pane tostato, prodotta dal riscaldamento dei carboidrati insieme alle proteine.

Osservando gli effetti del consumo di cibi fritti negli esseri umani e l’esposizione all’acrilammide, i ricercatori suggeriscono che il consumo frequente della sostanza chimica che si trova comunemente nei cibi fritti potrebbe avere un effetto negativo sulla salute mentale.

Yu Zhang, autore dello studio e ricercatore dell’Università di Zhejiang, afferma comunque che “non c’è bisogno di farsi prendere dal panico per gli effetti negativi del cibo fritto”. Ma mantenere uno stile di vita sano e ridurre il consumo di cibi fritti può essere comunque utile per la salute mentale, oltre che per la nostra salute generale.