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Foto di Ri Butov da Pixabay

Il 22 marzo è stato il World Water’s Day, ossia la Giornata mondiale dell’acqua, che si celebra dal 1992. Sappiamo bene che l’acqua non è solo un bene fondamentale per la vita e il Pianeta, ma anche per la nostra salute, visto che oltre la metà del corpo umano è fatto di acqua.

Premesso che è sempre bene berla e sarebbe da considerare la bevanda da privilegiare rispetto alle altre, dobbiamo capire meglio quali sono le differenze tra acqua naturale e frizzante. Gli italiani sono dei grandi consumatori di acqua frizzante anche se con essa hanno un rapporto di amore e odio, in quanto l’acqua frizzante è stata collegata ad alcuni problemi di digestione.

 

Salute, acqua frizzante o naturale, ecco cosa scegliere

In realtà non è cosi male e non c’è alcun bisogno di evitarla completamente, anche per chi ha disturbi gastrici. L’anidride carbonica non è un elemento acido ma basico e non arriva ad avere effetti nella parte alta dell’apparato gastrointestinale. Quindi la differenza sostanziale dipende principalmente dai gusti di ogni persona, in quanto non c’è alcun effetto collaterale nel berla. Le bollicine non nascono tutte in maniera naturale, come nel caso di acqua effervescente, e negli ultimi anni esistono in commercio apparecchi che consentono di addizionare l’acqua del rubinetto. Tuttavia questo può essere dannoso per la nostra salute?

A quanto sembra avere un gasatore in casa può essere un’ ottima soluzione, l’importante è avere delle buone regole di conservazione. Se si prevede di non consumare subito l’acqua meglio usare un contenitore di vetro rispetto alla plastica. L’importante non è tanto la data di scadenza, ma è la conservazione; non si devono tenere vicino alle fonti di calore perché il contenitore in plastica potrebbe rilasciare sostanze potenzialmente dannose. L’acqua, neutra al naturale, quando è addizionata di anidride carbonica o di soda acquisisce un grado di alcalinità, che in teoria abbassa il livello di acidità. In poche parole stiamo parlando dell’effetto del bicarbonato di sodio, che si prende proprio per combattere l’acidità e stabilizzare il pH gastrico.

 

L’acqua frizzante può portare a un lieve gonfiore addominale

Tuttavia la percentuale di anidride carbonica contenuta in un bicchiere d’acqua è molto più bassa rispetto a quella del bicarbonato, come è evidente dal sapore, quindi l’effetto sulla digestione dell’acqua gassata è più che altro psicologico. Quindi il gas non è dannoso per chi ha problemi gastrici, ma potrebbe dare fastidio a chi soffre di meteorismo. Le bollicine infatti possono farci sentire gonfi o generare piccoli crampi. In alcune diete, o per le donne in menopausa, se c’è necessità di integrare il calcio si possono scegliere acque con percentuali più alte del minerale, mentre per gli ipertesi possono essere utili acque con quantitativi di sodio minimi. La percentuale di anidride carbonica, anche nelle acque in cui è molto elevata, non può attaccare lo smalto dei denti. Falso anche che provochi calcoli: la percentuale di calcio è minima e comunque i calcoli si formano per vie metaboliche diverse, non per accumulo.

Una verità invece è che l’anidride carbonica ha una leggera azione antimicrobica che contribuisce a mantenere l’acqua più a lungo. Non è vero invece che l’acqua gassata scada prima: la data è riportata sulle etichette, ma non c’è molta differenza con l’acqua naturale. Quello che è importate è conservarla nel modo giusto: in casa non si deve tenere vicino ai caloriferi, né sul balcone se è esposto al sole.

Foto di Ri Butov da Pixabay