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Foto di Aleksandra Tanasiienko su Unsplash

In una dieta è importante non solo calcolare bene le calorie, ma è fondamentale bilanciare i diversi macronutrienti. La pasta in questo lo fa benissimo, anche più di quanto si pensi. Un normale piatto in questione, circa 145 grammi, può tranquillamente contenere 38 grammi di carboidrati, 7,7 di proteine e 0,6 di grassi. Se da un lato si può pensare che il primo dei tre sia eccessivo, in realtà è ottimale.

Quando si parla di bilanciare i macronutrienti, le diete normali prevedono un rapporto di carboidrati che arriva a un massimo di 6,5 volte le proteine. Nel caso di un piatto di pasta non esagerato questo rapporto è di più o meno 5 volte rendendolo quindi particolarmente valido. In generale, il ruolo dei questo alimento sta diventando sempre più ricercato, ad eccezione di piano che prevedono altri tipi di rapporti.

 

Un piatto di pasta non lo si nega a nessuno

Un piatto di pasta presenta altri aspetti particolare che vengono ignorati. Mangiarla il giorno dopo significa andare a ingerire meno calorie rispetto a quando fatta sul momento. Riscaldarla fa convertire una parte dei carboidrati presenti in amido. Quest’ultimo è particolarmente resistente alla digestione il che vuol dire che non viene assorbito dai processi digerenti quindi meno energia e meno zuccheri in circolazione.

Per quanto riguarda gli altri nutrienti, bisogna solo guardare cosa viene aggiunto alla pasta nel momento che si mangia. Quindi di per sé non c’è un piatto di base sbagliato, ma a seconda di cosa viene unito può essere valida per qualsiasi forma di dieta.