
Cosa succede dopo la morte? Cosa succede quando si muore? Queste sono domande che spesso ci facciamo e ci spingono sempre di più ad approfondire questo tema anche a livello scientifico. Oggi abbiamo qualche certezza in più grazie a numerose ricerche e studi. Ora un team di ricercatori hanno condotto uno studio davvero sorprendente, esaminando pazienti che hanno avuto un arresto cardiaco.
Alcune persone hanno riportato di avere ricordi su ciò che i medici dicevano al momento dell’arresto, una volta che sono state rianimate. Come sappiamo il momento in cui viene dichiarata la morte di una persona è quando il suo cuore si ferma. In quel momento il cuore smette di inviare l’ossigeno al cervello e questo inizia a spegnersi. Tuttavia cosa succede in quel momento preciso al nostro cervello? È in grado ancora di funzionare?
Cervello, è in grado di funzionare anche dopo la morte
Ebbene si sembrerebbe che il nostro cervello sia in grado di funzionare anche dopo la morte. Una serie di momenti salienti dei ricordi della vita potrebbe balenare davanti ai nostri occhi nel momento in cui stiamo per morire. Esaminando un uomo morto d’infarto, i ricercatori hanno scoperto che l’uomo ha sperimentato i tipi di onde cerebrali associate ai ricordi, alla meditazione, ai sogni poco prima che il suo cuore smettesse di battere. Anche per i 30 secondi successivi alla morte, quando cioè il cuore ha smesso di pompare sangue, le onde cerebrali seguivano gli stessi schemi di compiti ad alto carico cognitivo come quando sogniamo e rievochiamo ricordi.
Questo processo di arresto può richiedere ore e la persona potrebbe essere morta durante questo periodo ma consapevole di ciò che la circonda. Probabilmente è proprio per questo motivo che alcune persone che sono state rianimate ricordano luci e voci, eventi che spesso vengono legate all’aldilà o al paranormale ma che molto probabilmente sono legate al fatto che siamo ancora lì, intrappolati nel nostro corpo. I risultati sollevano domande su quando la vita finisce davvero, ma lo studio ha evidenziato che un solo studio non è sufficiente per trarre conclusioni generali su un aspetto così importante della vita e sulle frontiere del futuro della medicina.