diabete
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I ricercatori svedesi hanno ora identificato una molecola che aiuta a stimolare la crescita di nuove cellule produttrici di insulina e hanno scoperto come funziona, aprendo la possibilità di nuovi trattamenti per il diabete.

Il diabete è caratterizzato da problemi con l’insulina, l’ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue e consente alle cellule del corpo di accedervi per produrre energia. Nel diabete di tipo 1, le cellule beta del pancreas, che normalmente producono insulina, non possono produrne abbastanza per soddisfare i bisogni dell’organismo, spesso perché sono state distrutte dal sistema immunitario.

L’unico trattamento efficace attualmente dipende dalla somministrazione periodica di iniezioni di insulina per mantenere livelli normali nel corpo. Un nuovo studio, pubblicato il 13 giugno su Nature Chemical Biology, è ora alla ricerca di modi per ripristinare la produzione di insulina di queste cellule beta.

 

I recenti studi

I progressi passati hanno previsto la creazione di cellule beta artificiali, in grado di colmare il divario, o l’utilizzo di cellule staminali per far crescere nuove cellule. Nel nuovo studio, i ricercatori del Karolinska Institute in Svezia hanno esaminato una piccola molecola che potrebbe aiutare le cellule beta a rigenerarsi.

La molecola, chiamata CID661578, era stata identificata in precedenti indagini, ma come funzionava doveva ancora essere scoperto. Per scoprirlo, il team ha esaminato le sue interazioni molecolari nelle cellule di lievito e ha scoperto che si lega a una proteina chiamata MNK2. In tal modo, consente ad altre due proteine ​​di interagire a livelli più elevati, il che alla fine porta a una maggiore rigenerazione delle cellule beta.

Il team ha testato la loro molecola e ha scoperto che abbassava i livelli di glucosio nel sangue rispetto a un gruppo di controllo. Nelle cellule del pancreas di maiale allevate in laboratorio, è stato dimostrato che la molecola innesca la formazione di nuove cellule beta, mentre gli organoidi del pancreas umano, con la molecola, producono più insulina. I nostri risultati indicano un potenziale nuovo obiettivo per il trattamento del diabete, poiché dimostriamo un possibile modo per stimolare la formazione di nuove cellule produttrici di insulina“, spiega Olove Andersson, autore dello studio. “Ora studieremo l’effetto di questa e di molecole simili nel tessuto umano e analizzeremo la proteina bersaglio della molecola, MNK2, nei tessuti di donatori sani e donatori con diabete“, conclude Andersson.