
Al largo del Guadalcanal nell’arcipelago delle Isole di Salomone, c’è il vulcano Kavachi, nominato anche “sharkcano” poiché popolato da grandi gruppi di squali. Inoltre è considerato dagli esperti il vulcano sottomarino più attivo di tutto l’Oceano Pacifico. Durante una spedizione di ricerca, gli esperti hanno identificato due specie di squali, da qui il suo soprannome.
La strepitosa scoperta ha lasciato tutti a bocca aperta anche per le condizioni estreme di quel luogo e di come dovevano sopravvivere questi animali. Da ottobre dello scorso anno il Kavachi si è risvegliato dando vita a un’intensa attività eruttiva; la speranza è che gli animali che vivevano nel cratere abbiano fatto in tempo a spostarsi.
NASA, catturata l’eruzione del vulcano degli squali
I ricercatori hanno notato cambiamenti nel colore dell’acqua sul vulcano in aprile e maggio e il vulcano probabilmente ha iniziato a eruttare già lo scorso ottobre, secondo una dichiarazione rilasciata dall’Osservatorio della Terra della NASA. In precedenza, le sue più recenti grandi eruzioni si sono verificate nel 2014 e nel 2007. In un articolo del 2016, i ricercatori hanno scritto che la presenza di squali nel cratere ha sollevato nuove domande sull’ecologia dei vulcani sottomarini attivi e sugli ambienti estremi in cui esistono grandi animali marini.
Sotto la superficie dell’oceano, infatti, grazie alle immagini satellitari è possibile osservare la fuoriuscita di un pennacchio di acqua più calda e acida, mista a zolfo, roccia vulcanica e altro particolato proiettato dal cuore della Terra. I residenti delle isole vicine hanno riferito di vedere regolarmente vapore e cenere sulla superficie dell’acqua, confermando ulteriormente che il cosiddetto sharkcano sta filtrando sotto la superficie. Kavachi si è formato in un’area tettonicamente attiva: una zona di subduzione si trova a 30 chilometri a sud-ovest.
Il vulcano produce lave che vanno dal basaltico, ricco di magnesio e ferro, all’andesitico, che contiene più silice. È noto per avere eruzioni freatomagmatiche in cui l’interazione di magma e acqua provoca eruzioni esplosive che espellono vapore, cenere, frammenti di roccia vulcanica e bombe incandescenti.
Ph. Credit: NASA