covid-19 clima

Il coronavirus Covid-19 al momento è l’unica notizia al centro dei nostri pensieri, ma nel mondo non è l’unico fatto spiacevole che sta accadendo. Mentre siamo tutti chiusi in casa per ridurre la diffusione del virus, una forte crisi climatica si sta abbattendo sul nostro pianeta. Lo sapevate? Probabilmente no.

Questa è la mente dell’uomo, ci concentriamo sulla minaccia che abbiamo davanti perdendo di vista quello che ci sta accadendo intorno; d’altronde un incremento anomalo delle temperature a confronto di ospedali in crisi sembra un fatto banale.

Senz’altro in un momento di crisi mondiale come questo è lecito ingnorare i cambiamenti climatici in atto, ma il clima non sta ignorando noi.

Ecco dunque cinque fatti allarmanti che riguardano il clima che potreste aver perso in questo periodo:

 

 

1. Un’ondata di caldo in Antartide

Il 6 febbraio di quest’anno, l’Antartide settentrionale ha stabilito un nuovo record di temperatura raggiungendo i 18,4 ℃ battendo il vecchio record di 1 ℃. Potrebbe essere una temperatura piacevole per una giornata di inizio autunno a Canberra, ma non per l’Antartide.

Si è allarmante, ma non quanto i 20,75 ℃ riportati appena tre giorni dopo ad est della penisola antartica alla stazione di Marambio sull’isola di Seymour.

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2. Lo sbiancamento della barriera corallina

Il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici ha avvertito che un aumento della temperatura media globale di 1,5 ℃ potrebbe spazzare via il 90% del corallo del mondo.

Nel 2019 le condizioni della Grande Barriera Corallina australiana sono state declassificate da “povere” a “molto povere”. Il declassamento è arrivato sulla scia di due eventi di sbiancamento di massa, uno nel 2016 e un altro nel 2017, che hanno danneggiato due terzi della barriera corallina. Quest’anno putroppo il monumento naturale è stato colpito per la terza volta in cinque anni.

Naturalmente, le temperature estreme dell’Antartico e lo sbiancamento della barriera corallina sono i prodotti del cambiamento climatico indotto dall’uomo. Ma nel breve periodo dall’inizio della crisi Covid-19, diversi esempi di atti di vandalismo ambientale sono stati deliberatamente e specificamente messi in moto.

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3. Estrazione del carbone sotto un bacino idrico di Sydney

Il Governo di Berejiklian nel Nuovo Galles del Sud ha appena approvato l’estensione dell’estrazione del carbone da parte di Peabody Energy sotto uno dei bacini idrici della Grande Sydney. Questa è la prima volta che tale approvazione è stata concessa in due decenni.

I gruppi ambientalisti hanno sottolineato impatti ambientali locali significativi argomentando che un’estrazione del genere può causare cedimenti del giacimento fino a 25 anni dopo la fine dell’estrazione. La miniera comporta inoltre anche più carbone fossile emesso nella nostra atmosfera.

Peabody Energy sostiene che questo carbone sarà usato nella produzione dell’acciaio piuttosto che nella produzione di energia, nonostante molti sonstengono che il carbone non serva per produrre acciaio.

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4. Victoria, semaforo verde per l’estrazione del gas a terra

A Victoria, il Governo Andrews ha annunciato che introdurrà nuove leggi per quanto riguarda l’estrazione del gas a terra. In questa legislazione, sarà consentita l’estrazione, ma sarà reso permanente un divieto temporaneo già esistente di perforazione.

L’annuncio arriva in seguito ad un’indagine di tre anni guidata dalla scienziata Amanda Caples, la quale ha scoperto che le riserve di gas nel Victoria “potrebbero essere estratte senza danneggiare l’ambiente”.

Effettivamente non è l’estrazione la parte principale del problema del gas naturale, ma la successiva combustione che preoccupa.

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5. Trump e le nuove regole sull’ambiente

Nel frattempo, negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump sta prendendo di mira alcuni aspetti chiave della legislazione ambientale.

Mentre nell’era Obama si richiedeva una riduzione media del 5% delle emissioni di gas serra ogni anno, ora, i “Safer Affordable Fuel-Efficient Vehicles” dell’amministrazione Trump richiedono solo l’1,5%.

L’impatto sulla salute di quest’ultimo sarà dannoso. Secondo il Fondo per la Difesa Ambientale, lo spostamento comporterà 18.500 morti premature, 250.000 ulteriori attacchi di asma, 350.000 altri problemi respiratori e 190 miliardi di dollari di costi sanitari aggiuntivi tra oggi e il 2050.

E poi ci sono i costi climatici. Se i produttori seguissero le nuove linee guida più allentate dell’amministrazione Trump, aggiungerebbero all’atmosfera 1,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, l’equivalente di 17 centrali elettriche a carbone.

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In conclusione…

La situazione che stiamo affrontando con il coronavirus Covid-19 non è facile, ma nemmeno insuperabile.

Le sfide a cui ci sta sottoponendo il cambiamento climatico non vengono affrontate con la stessa intensità, e al momento è giusto così. Oggi il Covid-19 rappresenta la minaccia più grande per noi, il cambiamento climatico sarà il nostro cruccio di domani.

Ma come i postumi di una sbornia dopo una grande festa, i domani arrivano prima del previsto e non ci perdoneranno mai il comportamento di ieri.